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Il futuro della Mela sta nel suo passato?

Bilanci e prospettive, a poco più di un anno dalla scomparsa di Steve Jobs

Un anno senza Steve Jobs

Come tutte le grandi “menti”, anche il papà della Apple ha lasciato un segno più che evidente. C’è da scommetterci, i prossimi step della public company tra le più importanti della Silicon Valley risentiranno ancora del suo genio creativo.

Se sono ormai lontani i tempi del celebre monito “Stay hungry, Stay foolish”, che Steve Jobs - all’epoca amministratore delegato di Apple e Pixar - regalò ai laureandi dell’università di Stanford, durante il cosiddetto “commencement speech”, il suo braccio destro, l’attuale CEO Tim Cook, nel giorno dell’anniversario della scomparsa di Mr. Apple lo ha ricordato in una lettera pubblicata sul sito dell’azienda. “Abbiamo il grande privilegio e la responsabilità di mantenere la sua eredità per il futuro” e ancora “Sono orgoglioso del lavoro che stiamo facendo, fabbricando prodotti che i nostri clienti amano e immaginandone altri che li divertiranno ancora. È un meraviglioso tributo alla memoria di Steve e a tutto quello in cui ha creduto”.

Di certo le critiche all’operato dei successori di Steve Jobs non sono mancate affatto, anche se nell’ultimo anno di passi in avanti e innovazioni in casa Apple se ne sono visti non pochi. Non è un caso che il balzo in borsa del +2% per i titoli Apple, quotati a 700 dollari per azione in quel di Wall Street, sia arrivato giusto qualche giorno prima del lancio sul mercato dei nuovi iPhone e iPod. Il salto c’è stato, eccome. Le azioni Apple valevano 336 dollari ad inizio 2011 e 422 dollari ad inizio 2012. Da allora ad oggi il guadagno conseguito dagli azionisti è già stato pari a oltre il 60%.

Ma come dimenticare le numerose critiche che hanno accolto proprio il debutto in scena dell’iPhone 5? L’abbandono di Google, con nuove mappe poco usabili e comprensibili; il sistema operativo iOS 6, e i conseguenti bug di sistema; i costi, secondo alcuni troppo elevati.

A discolpa di tutto ciò, il team di Cupertino si è abbandonato a dichiarazioni di una certa portata: a quanto pare, i progetti dei nuovi iPod touch e nano, dell’ iPhone 5 e perfino del venturo iPad mini, hanno beneficiato tutti del tocco “magico” di Jobs.


9 ottobre 2012

A cura di Cultur-e
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