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Gli strumenti per realizzare mashup musicali

I mashup nascono combinando elementi di differenti brani musicali. Ecco gli strumenti per realizzarli

Mashup con mixer

Mashup (o mash-up) è un termine di origine giamaicana (proveniente dalla lingua creola dell'isola caraibica) e vuol dire “distruggere”. Negli ultimi tre decenni questa parola è entrata a far parte del lessico artistico, anche se con un significato apparentemente opposto. Il mashup nasce come un ibrido tra diversi elementi appartenenti a diverse forme o diverse correnti artistiche. Si ottiene mescolando insieme fotogrammi e spezzoni di film differenti, oppure ricombinando pezzi di vari scatti fotografici in un'unica foto. La tecnica del supercut è uno degli esempi più conosciuti di mashup artistico.

 

 

Il web ha svolto un ruolo di primaria importanza nella crescita e nell'evoluzione del mashup: la possibilità di avere a disposizione in qualsiasi luogo e in qualunque momento del materiale da lavorare, ha permesso a molti di avvicinarsi a questa forma artistica molto particolare. Le radici dei mash-up, però, sono affondate saldamente nell'antichità: l'idea di 'riciclare' pezzi e spezzoni di opere d'arte precedenti e assemblarli in un nuovo lavoro artistico esiste da millenni.

Parallelamente, però, Internet ha permesso la diffusione dei bootleg: mashup realizzati in violazione delle norme sul copyright utilizzando file multimediali scaricati utilizzando programmi peer-to-peer.

I mashup musicali

In ambito musicale i mash-up possono essere creati partendo da due o più tracce musicali scomposte nei loro elementi fondamentali e poi ricostruite come fossero un puzzle. L'esempio più semplice e banale di mashup musicale è quello di di una canzone creata partendo da due tracce: da una si prenderà la base musicale, dall'altra il testo. Unendo insieme questi due elementi, si otterrà un nuovo brano pronto per essere “consumato”. Naturalmente, al crescere del numero di sorgenti da cui estrapolare gli elementi, cresceranno di conseguenza le difficoltà e la perizia tecnica richiesta per creare un mashup.

 

I vinili sono spesso e volentieri la base di partenza dei mashup

 

La creazione di questi ibridi musicali non è affatto subordinata all'assonanza tra le varie tracce utilizzate. Il mash-up è proverbialmente il terreno della creatività e della fantasia: si potrà unire la traccia di un pezzo jazz con il testo di una canzone rock, oppure estrapolare la voce di un brano neomelodico e “incastonarla” nella base di un pezzo hard-rock.

Come creare un mashup musicale

Nel caso si volesse iniziare a produrre mash-up è possibile seguire due diverse strade. Da un lato si possono utilizzare giradischi o nastri, mixer e campionatori per creare “manualmente” il proprio ibrido musicale; dall'altro si può far ricorso a programmi di editing musicale, lavorando e producendo mushup digitali.

Le opzioni a disposizione di chi volesse seguire la seconda strada sono molteplici. Esistono decine di software per l'editing musicale, rivolti a diverse fasce di utenti e produttori. Ci sono prodotti rivolti ad un pubblico “amatoriale” e casalingo come GarageBand o Audacity e programmi rivolti a produttori e sale di registrazione come BTV Solo. Il risultato finale, comunque, dipenderà dalla bravura, dalla fantasia e dalla creatività del mashupper.

  • Garage Band. Software musicale incluso nella suite di programmi Apple, permette di registrare tracce o lavorare su campionature preesistenti. Semplice e intuitivo, non richiede una grande conoscenza degli strumenti musicali. Ideale per gli utenti Apple che vogliono muovere i primi passi nel mondo del mashup.

 

GarageBand

 

  • Audacity. Software multipiattaforma (Windows, OS X e Linux) e open source per registrare e modificare tracce musicali di ogni genere. L'interfaccia grafica è piuttosto spartana, ma questo non vuol dire che non sia intuitiva. Anche gli utenti alle prime armi non avranno difficoltà a padroneggiare i comandi di Audacity nel giro di qualche giorno, permettendo loro di dare libero sfogo alla fantasia musicale.

  • BTV Solo. Tra i programmi di editing musicale più utilizzati in ambito professionale, BTV Solo mette a disposizione degli utenti tutti gli strumenti necessari per realizzare mashup a regola d'arte. Nonostante ciò, è dotato di un'interfaccia semplice, lineare e intuitiva: con un po' di pratica anche gli utenti alle prime armi potranno utilizzarlo per comporre i loro bootleg e i loro mashup.

 

 

  • FL Studio. Nella sua ultima release (la numero 11), FL Studio integra alcuni degli strumenti più avanzati oggi a disposizione per i dj e mashupper di tutto il mondo. L'interfaccia grafica regala al programma un tocco di professionalità, senza sacrificare, però, l'intuitività e la facilità di utilizzo.

 

 

  • Ableton Live. Grazie a questo software migliaia di musicisti – sia amatoriali, sia professionisti – sono in grado ogni giorno di creare tracce musicali dal nulla. Mettendo insieme le varie campionature già esistenti o registrandone di nuove, si potranno realizzare mashup professionali nel giro di poche ore.

 

21 maggio 2014

A cura di Cultur-e
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