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Coworking, il nuovo modo di fare impresa

La crisi ha trasformato profondamente il mondo economico e lavorativo che conoscevamo. Non sempre in negativo, come ci dimostrano le start-up e il fenomeno del coworking

Spazio coworking a Berlino

A voler fare gli avvocati del Diavolo, la crisi economica e finanziaria che va avanti ormai da diversi anni non ha avuto solamente aspetti negativi. Qualcosa di buono – e soprattutto nuovo – nel panorama economico, finanziario e lavorativo mondiale l'ha anche portato. Ha spinto molti, ad esempio, a mettersi in gioco in prima persona, investendo tempo e denaro in nuove attività produttive. Sfruttando il sistema dell'incubatore d'impresa, molti hanno dato vita a start-up tecnologiche che, pur avendo avuto fortune alterne, hanno avuto il merito di movimentare un panorama altrimenti stagnante.

Ma la crisi ha contribuito anche a sviluppare nuove metodologie lavorative che ben si adattano a un'economia sempre maggiormente legata a Internet. Ha così preso piede il fenomeno del coworking, grazie al quale diverse start-up cercano e condividono spazi di lavoro comuni. Un modo per integrare conoscenze e capacità, ma anche per risparmiare sui cosiddetti costi fissi dell'impresa.

Che cos'è il coworking

Il termine venne utilizzato per la prima volta dal game designer statunitense Bernie DeKoven nel 1999 e successivamente ripreso da Bred Neuberg – per l'esattezza nel 2005 – per descrivere uno spazio originariamente chiamato “9 to 5 group” (ovvero gruppo dalle 9 alle 5, dove le cifre indicano le 9 del mattino e le 5 del pomeriggio). Neuberg aprì il suo primo spazio di coworking a San Francisco: un piccolo loft dove tre freelancer si recavano ogni giorno per svolgere le loro attività lavorative.

 

Un vecchio palazzo a San Pietroburgo riutilizzato per coworking

 

Il coworking nella sua accezione più estesa nasce proprio per dare risposta alle esigenze lavorative di questa categoria molto particolare. I lavoratori a progetto o i freelancer hanno spesso e volentieri il problema di trovare un luogo che possa ospitarli nelle ore lavorative: un luogo che abbia tutte le comodità di un ufficio – connessione alla Rete, linea telefonica, fax, stampanti, fotocopiatrici – ma con prezzi notevolmente minori.

Nascono così le comunità di coworking, insieme di professionisti e freelancer che cercano uno spazio grande a sufficienza per ospitarli tutti insieme. Esperienze di questo tipo, infatti, nascono prima al di fuori dall'ambiente lavorativo e, spesso e volentieri, in maniera totalmente autonoma e non organizzato: sono le cosiddette Jellies, riunioni solitamente tenute in locali pubblici abbastanza capienti. Un po' come accade nei BarCamp, dove professionisti provenienti da tutto il mondo si ritrovano per tenere nonconferenze sui temi più disparati.

Coworking nel mondo

Inutile dire che la patria di questa pratica lavorativa particolarmente innovativa è San Francisco. Molti dei più grandi ambienti lavorativi comuni hanno sede nella Baia, sempre pronta ad accogliere professionisti attivi nei settori dell'hi-tech. Il coworking, però, sta prendendo piede anche nel resto del mondo. In Europa, ad esempio, è la Gran Bretagna a detenere lo scettro di regno del coworking, anche se Berlino sta pian piano risalendo la china. E l'Italia non sta di certo a guardare.

Coworking For

Proprio in Italia è nato uno dei primi motori di ricerca dedicati al mondo del coworking. Coworking For permette di effettuare una ricerca su base geografica di tutti gli spazi di lavoro comune: in questo modo chi è alla ricerca di una scrivania o di un piccolo ufficio da condividere con altre persone avrà vita facile a trovarlo.

 

Homepage di Coworking For

 

Il funzionamento, come spesso accade in casi come questi, è elementare. Basta inserire il nome della città in cui si vuole cercare il proprio spazio e verrà restituita la lista degli spazi attualmente disponibili. È possibile affinare la ricerca inserendo i servizi di cui si ha bisogno: connessione ad Internet, fax, vicinanza ai mezzi di trasporto pubblici, ecc. “La piattaforma – afferma Claudia Merlini, ideatrice del portale – è pensata per permettere ai professionisti di interagire fra loro e creare un network di professionalità diverse e sinergiche, che danno vita a nuove opportunità di lavoro. Superando il concetto di spazio fisico e di distanza, il sito facilita lo sviluppo del business sia all’interno dell’ambiente di lavoro condiviso, sia creando una rete di interazioni secondo il modello glocal”.

Coworking For è aperto sia a professionisti in cerca di un luogo dove stabilirsi, sia a chi vuole mettere a disposizione di altri lavoratori una o più postazioni di lavoro. Nel primo caso, bisognerà cominciare a cercare il proprio ufficio dei sogni e prenotarlo, nel secondo bisognerà iscriversi al portale, inserire la descrizione dello spazio lavorativo che si vuole mettere a disposizione e attendere.

 

5 luglio 2013

A cura di Cultur-e
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