In Breve (TL;DR)
- Gli utenti possono esplorare una mappa spaziale con quasi 800.000 galassie grazie alla Cosmic Evolution Survey del Caltech, che racchiude quasi il 100% della storia dell'universo.
- La mappa è interattiva e gratuita, offrendo due modalità di fruizione: la visualizzazione diretta e l'accesso a dati e articoli di ricerca dettagliati.
Gli utenti che amano studiare le stelle oggi hanno la possibilità di perdersi in una mappa, che contiene quasi 800.000 galassie al suo interno. Tutto grazie al California Institute of Technology, o Caltech, e alla sua indagine Cosmic Evolution Survey.
La mappa spaziale del Caltech racchiude al suo interno quasi il 100% della storia dell’universo, è totalmente gratuita e può essere fruita in due modalità distinte: da una parte la mappa vera e propria, interattiva, che viene visualizzata tramite browser web. Dall’altra i dati e gli articoli di ricerca che si concentrano su sezioni o su oggetti specifici.
Cos’è e a cosa serve la mappa spaziale ottenuta dalla Cosmic Evolution Survey del Caltech
Gli 1,5 TB di dati messi a disposizione grazie alla Cosmic Evolution Survey del Caltech sono stati ottenuti utilizzando la telecamera a infrarossi vicini e lo strumento a infrarossi medi del telescopio spaziale James Webb.
Il risultato è una mappa spaziale interattiva che contiene quasi 800.000 galassie: più precisamente, copre 0,54 gradi quadrati di cielo e al suo interno contiene informazioni che coprono circa il 98% della storia dell’universo così come lo conosciamo. Per questo motivo diversi esperti del settore considerano la mappa del Caltech la più grande mai creata.
A scanso di equivoci, la storia dell’osservazione del cieloha portato a mappe spaziali di dimensioni superiori, nonostante siano dedicate a tratte di cielo inferiori: è il caso ad esempio di una storica mappa della Via Lattea, caratterizzata da una dimensione di oltre 500 TB.
Non bisogna poi sottovalutare la dimensione dell’interattività: la mappa può infatti essere fruita all’interno di un browser web, che permette all’utente di accedere facilmente e velocemente alle informazioni che gli interessano.
Come si usa la mappa spaziale ottenuta dalla Cosmic Evolution Survey del Caltech
Per iniziare a navigare la mappa spaziale è sufficiente aprire il proprio browser preferito, visitare il link ufficiale del progetto e cliccare sul pulsante che recita: “Dai un’occhiata!”. Dopodiché sarà possibile scoprire cosa si prova guardando oltre 800.000 galassie contemporaneamente.
Per visualizzare sezioni particolari della mappa è possibile scegliere tra i livelli, i filtri e le viste disponibili. La mappa può infatti essere navigata in riquadri, così come è possibile entrare nel merito delle informazioni legate al singolo oggetto contenuto al suo interno.
Inoltre è anche possibile accedere direttamente alle informazioni e i dati emersi dall’osservazione della mappa. Ad esempio il progetto COSMOS2025 ha messo a disposizione degli articoli di ricerca che entrano nel merito degli oggetti osservati e che si concentrano sulle immagini visualizzate attraverso la telecamera a infrarossi vicini e lo strumento a infrarossi medi del telescopio spaziale James Webb.
I dati possono anche essere scaricati, ma ad oggi sono disponibili tendenzialmente in FITS: un formato dedicato a file da utilizzare in contesti di analisi, che potrebbe non venire letto da un programma standard per la visualizzazione delle immagini.
Domande frequenti (FAQ)
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Cos’è e a cosa serve la mappa spaziale ottenuta dalla Cosmic Evolution Survey del CaltechLa mappa spaziale contiene quasi 800.000 galassie e rappresenta circa il 98% della storia dell’universo, ottenuta grazie alla Cosmic Evolution Survey del Caltech.
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Come si usa la mappa spaziale ottenuta dalla Cosmic Evolution Survey del CaltechPer iniziare a navigare la mappa, basta visitare il link ufficiale del progetto, cliccare su “Dai un’occhiata!” e poi esplorare le oltre 800.000 galassie disponibili.
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Quali strumenti sono stati utilizzati per ottenere i dati della mappa spaziale del CaltechI dati sono stati ottenuti utilizzando la telecamera a infrarossi vicini e lo strumento a infrarossi medi del telescopio spaziale James Webb.