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Come funziona e come si gioca a Zero Latency

Tra zombi e palazzi distrutti, in Zero Latency il giocatore potrà scoprire tutte le potenzialità della realtà virtuale

Zero Latency, come si gioca

La realtà virtuale non è più un oggetto misterioso: con visori (più o meno) low cost come Google Cardboard e Samsung Gear VR, la virtual reality sta conquistando sempre più spazio nel mercato dell'entertainment. E l'Oculus Rift in rampa di lancio dopo anni di lavoro (la prima campagna di raccolta fondi, ospitata da Kickstarter, risale al 2012), è facile ipotizzare che il settore riceverà un'ulteriore impulso. A beneficiarne, in particolare, dovrebbe essere il settore videoludico: Oculus Rift, nonostante sia un prodotto polivalente, sembra essere stato sviluppato appositamente per offrire ai gamers di tutto il mondo un'esperienza videoludica assolutamente coinvolgente.

 

 

Un esempio di come i videogiochi possano essere trasformati dalla realtà virtuale è dato da Zero Latency. Non un semplice videogame, ma una vera esperienza immersiva, che permette al giocatore di muoversi liberamente all'interno di un mondo virtuale pieno di pericoli. Zero Latency è stato sviluppato da una startup australiana e dall'agosto del 2015 gli utenti possono testare in anteprima (anche se solo per un'ora) il videogioco VR. Il giocatore dovrà indossare la propria "armatura", composta da un visore VR e da un'arma giocattolo e scendere in campo, cercando di fuggire da un branco affamato di zombi.

Cosa è Zero Latency

L'idea di Zero Latency nasce nel 2012 nella mente di Scott Vandonkelaar, australiano con la passione per la tecnologia. Dopo tre anni di sviluppo, il videogame ha potuto finalmente vedere la luce ed essere presentato in quel di Melbourne, al momento l'unico luogo al mondo dove poter vivere l'esperienza di Zero Latency.

 

 

Il videogame è uno dei primi esempi ben riusciti di cosa potrà regalare in futuro la realtà virtuale al mondo dell'entertainment. Zero Latency offre un'esperienza di gioco totalmente diversa dal normale e solo in parte paragonabile al Kinect sviluppato da Microsoft. L'utente, dopo aver indossato il kit completo (un visore VR Oculus Rift DK2, un paio di cuffie, un microfono per interagire con la propria squadra, un fucile giocattolo e un Alienware Alpha PC collegato al wearable per poter ricreare il set di gioco), sarà catapultato in un mondo infestato da zombi e avrà un unico obiettivo: trovare la via di fuga e salvarsi insieme ai propri compagni.

Come funziona Zero Latency

 

 

Rispetto ai normali videogame che necessitano solamente di una console (o di un personal computer) e di uno schermo per poter funzionare, Zero Latency ha bisogno di un ambiente ampio e di una tecnologia avanzata. Oltre al visore VR e all'arma giocattolo è necessario uno spazio grande quanto un campo di basket, all'interno del quale il giocatore possa muoversi liberamente e senza alcun ostacolo che possa mettere in pericolo la sua integrità fisica. Tutti i movimenti dei giocatori (almeno sei per ogni sfida dalla durata di sessanta minuti) sono monitorati da 129 telecamere presenti sul soffitto, che servono a ricreare gli spostamenti dei gamer nel mondo virtuale.

Fuggire dagli zombi

Dopo aver indossato il visore VR e aver preso posizione all'interno del "terreno di gioco", l'utente sarà catapultato in una città virtuale assediata da pericolosissimi morti viventi. Il giocatore, insieme ai suoi compagni di squadra, dovrà cercare una via di fuga respingendo e uccidendo tutti i nemici che si troverà sulla strada. Per riuscire nell'impresa è necessario il giusto affiatamento tra compagni di team: ognuno dovrà avere un compito preciso e un obiettivo da portare a termine. Dopo aver diviso i ruoli all'interno della squadra (ogni arma può essere settata in tre diverse modalità: assalto, cecchino e mitragliatore) si dovrà partire alla ricerca della via di fuga, seguendo le indicazioni che di volta in volta saranno mostrate sul visore: i cerchi verdi faranno salire il livello di gioco mentre quelli gialli daranno dei suggerimenti sulle strategie da seguire.

 

 

Grazie al motore grafico Unity, i movimenti dei gamer sono riprodotti alla perfezione e le ambientazioni non hanno nulla da invidiare ai giochi disponibili per le console di nuova generazione.

Le sfide del futuro

Al momento Zero Latency è disponibile solo a Melbourne ed è ancora in piena fase di sviluppo. Per il futuro, però, la startup australiana punta a diffondere il gioco in tutto il mondo, con la speranza di creare delle partnership con le grandi software house come Electronic Arts o Rockstar Games. Inoltre, Scott Vandonkellar punta a lanciare Zero Latency all'interno dei luna park o dei centri commerciali, al fine di raggiungere un pubblico che sia il più vasto possibile. Per il futuro, l'azienda australiana è pronta a sviluppare nuove applicazioni che non riguardino solo il mondo degli zombi e degli FPS (First Person Shooter), ma anche giochi platform o d'avventura.

A cura di Cultur-e
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