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Brasile 2014, i mondiali della tecnologia

A poche decine d'ore dal calcio d'inizio della Coppa del Mondo scopriamo quali sono le innovazioni tecnologiche che contraddistingueranno la competizione

Brazuca e la Coppa del Mondo

Brasile, Argentina, Spagna, Germania, Belgio, Francia. E naturalmente Italia. Queste le pretendenti alla vittoria finale della Coppa del Mondo di Calcio Brasile 2014. Non saranno, però, loro le uniche protagoniste di questa edizioni dei mondiali. Al loro fianco ci sarà un co-protagonista del tutto inatteso: l'alta tecnologia. Mai come in questa edizione dispositivi tecnologici di ogni genere faranno capolino tanto sul campo, quanto a bordocampo, facilitando le decisioni dell'arbitro e migliorando la stessa qualità di gioco. E, nell'attesa che l'esoscheletro batta il calcio d'inizio della competizione, scopriamo insieme come la tecnologia influirà su questa edizione dei mondiali.

Niente gol fantasma

I tifosi milanisti ricorderanno ancora con dolore il gol non concesso a Muntari nel match-scudetto con la Juventus nella stagione 2011-2012. Ancora più dolorosa, invece, la svista arbitrale capitata al capitano dell'Inghilterra Frank Lampard nella sfida contro la Germania nella passata edizione dei mondiali e costata l'eliminazione alla nazionale allora allenata da Fabio Capello. Episodi appartenenti al passato e che lì, molto probabilmente, resteranno confinati. Da quattro anni a questa parte, la FIFA è impegnata nella ricerca di una tecnologia capace di stabilire, in maniera certa e definitiva, se la palla abbia passato o meno la linea di porta.

 

 

Questa lunga ricerca ha portato alla definizione di un accordo con la società tedesca GoalControl GmbH, capace di fornire un sistema di rilevamento accurato e sicuro al 100%. Almeno stando alle dichiarazioni dei responsabili del governo mondiale del calcio. La Goal Line Technology (tecnologia della linea di porta, abbreviato in GLT) è un sistema composto da 14 telecamere ad alta velocità (sette per ogni metà campo) in grado di registrare sino a 500 fotogrammi al secondo. Le immagini così registrate saranno trasmesse al cervellone centrale, che le analizzerà minuziosamente e stabilirà se la palla abbia superato o meno la linea di porta. Il “verdetto” potrà essere visualizzato dall'arbitro sul display di uno speciale orologio sincronizzato con il sistema di rilevamento.

Le informazioni viaggeranno all'interno di una LAN in fibra ottica che copre l'intera estensione del campo e non avrà alcun accesso dall'esterno. In questo modo la FIFA vuole mettere al sicuro il sistema – o spera di farlo – da possibili incursioni hacker.

Barriera spray

Chiunque abbia calcato un campo di calcio (ma anche calcetto, con gli amici) sa benissimo che in barriera si deve tentare in ogni modo di rubare più centimetri possibili e accorciare le distanze da chi sta per battere la punizione. Onde evitare di impegnare l'arbitro in un'estenuante lotta con i componenti della barriera, nell'edizione dei mondiali che prenderà il via domani notte gli arbitri saranno dotati di uno speciale spray – molto simile alla schiuma da barba – che li aiuterà a mantenere... le distanze.

 

 

Una volta conteggiati i 9 metri e 15 centimetri regolamentari, il direttore di gara traccerà una linea sul terreno di gioco. Il segno permetterà al direttore di gioco di valutare eventuali avanzamenti della barriera e sanzionare quei giocatori che non rispetteranno il regolamento.

Brazuca

Fu il protagonista, in negativo, dei mondiali di quattro anni fa in Sudafrica. Jabulani, il pallone ufficiale della competizione realizzato da Adidas, scontentò tanto gli attaccanti quanto i portieri. Per Buffon la sfera di gioco era “completamente inadeguata”, mentre il brasiliano Julio Cesar la paragonò ad un pallone acquistato al supermercato per pochi euro.

 

 

Conscia degli errori commessi, la società tedesca ha cestinato il vecchio progetto, partendo da zero nella progettazione della nuova sfera di gioco. Mentre Jabulani era contraddistinto da una superficie totalmente liscia, Brazuca – questo il nome del pallone ufficiale dei mondiali brasiliani – avrà una superficie più “ruvida” e meno “perfetta”. In questo modo i giocatori potranno avere un miglior controllo di palla e, soprattutto, i tiri non avranno più traiettorie imprevedibili. La presenza di piccoli rilievi sulla superficie, infatti, permetterà di ridurre al minimo le perturbazioni d'aria che si formano attorno alla sfera dopo il tiro. La traiettoria sarà quindi più netta e precisa.

 

 

Brazuca rappresenta un'innovazione anche a livello strutturale e costruttivo. La palla è coperta da 6 pannelli di identica forma e dimensione applicati su una sfera realizzata con speciali materiali compositi. Ciò, secondo gli esperti della FIFA, dovrebbe farantire una maggiore sensibilità al tocco, miglior controllo e maggiore stabilità in fase di “volo”.

Copertura 4K

La Coppa del Mondo Brasile 2014, inoltre, passerà alla storia per essere il primo evento calcistico con riprese effettuate in Ultra alta definizione. Grazie ad un accordo tra Sony e FIFA, la finalissima, una gara dei quarti e una degli ottavi saranno registrate in 4K e trasmesse in alcune nazioni grazie a partner televisivi selezionati appositamente. Le immagini, comunque, saranno inserite all'interno del film dei mondiali e distribuite in tutto il mondo.

Robocop

La tecnologia fornirà il suo fondamentale contributo anche al di fuori del recinto di gioco. Per evitare disordini di vario genere, la polizia brasiliana sarà dotata di una strumentazione tecnologica da far invidia a Robocop. I poliziotti indosseranno speciali visori, in grado di scansionare 400 volti al secondo e riconoscere sospetti e potenziali indiziati, e indosseranno speciali divise ignifughe. Per supportarli, il Governo brasiliano ha messo a disposizione due droni di fabbricazione israeliana e 30 robot antiterroristici specializzati nella rilevazione di ordigni e bombe di vario genere.

Azzurro tecnologico

E tra le varie nazionali, quella italiana sembra essere la più avanzata dal punto di vista tecnologico. Per ridurre al minimo i disagi provocati dal meteo brasiliano (alte temperature legate a elevati livelli di umidità), i 23 convocati dal CT azzurro hanno utilizzato una speciale camera – una sorta di sauna – grazie alla quale “acclimatarsi” e registrare le reazioni corporee. I calciatori azzurri, inoltre, indosseranno speciali indumenti iper-tecnologici e dotati di vari sensori per registrare il battito cardiaco, il livello di sforzo, la temperatura e tutti gli altri fattori che possono influenzarne le prestazioni.

 

Gli azzurri si allenano in Brasile

 

Grazie al GPS, inoltre, sarà possibile registrarne e seguirne i movimenti, per poter poi analizzare statisticamente la prestazione. Tutti i dati raccolti, infine, verranno messi a disposizione dei singoli giocatori: per accedervi basterà utilizzare la smart card consegnata in fase di ritiro. “Vogliamo essere in grado di predire anche l'imprevedibile” ha affermato Demetrio Albertini, capo delegazione degli azzurri.

A cura di Cultur-e
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