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Assistenti vocali: come fare per farsi capire meglio

Da Alexa e Siri fino a Google Assistent: gli assistenti vocali sono sempre più intelligenti ed evoluti ma ci sono dei modi per comunicare con loro e farsi capire meglio

assistenti vocali

L’approccio con la tecnologia è cambiato radicalmente con l’arrivo degli assistenti vocali. Sono sempre di più le persone che preferiscono interagire con i propri dispositivi intelligenti a suon di comandi impartiti a voce che cliccando o toccando con il polpastrello del dito lo schermo dei nostri validi aiutanti digitali. Oltre a facilitare le operazioni - stop alla ricerca spasmodica all’interno dei vari menu di ogni schermata - la possibilità di sfruttare la vocalità ha fatto sì che il tutto diventasse anche più veloce.

Bastano i termini giusti per chiedere a Siri, Google Assistant o Alexa di fare qualcosa per noi, senza neanche alzarsi dalla poltrona.

Certo è che quando lo smart assistant inizia a perdere colpi, interpretando erroneamente le richieste, il senso di frustrazione aumenta di sillaba in sillaba. Sebbene non abbia la capacità - fortunatamente - di provare gli stessi sentimenti, il nostro aiutante virtuale può andare nel pallone. Calma e sangue freddo. Ecco come farsi capire. Esistono delle accortezze da tenere a mente nel momento in cui si parla con queste intelligenze artificiali. Così, la “chiacchierata” non solo diventa più divertente e leggera, ma si evita di caricare di stress una situazione che avremmo voluto semplificare e rendere più facile e immediata.

Assistenti vocali: il tono di voce

assistente vocaleVeniamo loro incontro nella corretta interpretazione delle parole: è di fondamentale importanza utilizzare il giusto tono di voce nonostante la voglia di gridare davanti alla mancata comprensione dell'interlocutore digitale sia piuttosto forte, è basilare tenere i nervi saldi e ripetere quanto precedentemente detto.

Per aiutare Siri, Google Assistant o Alexa a capire ogni singola parola, dobbiamo ricordarci di parlare con un volume medio, tranquillo, scandendo bene la richiesta effettuata. Immaginiamo di chiacchierare con un membro della nostra famiglia o con un amico: saremo di supporto e, magari, alla prossima occasione potremo farci comprendere al primo colpo.

Assistenti vocali: microfono libero e niente rumori

assistente vocaleA volte, tendiamo a sottovalutare i problemi più elementari: se stiamo parlando con l’assistente presente sullo smartphone e non riceviamo alcuna risposta, forse siamo noi che blocchiamo il ricevitore con la mano. Se, invece, abbiamo a che fare con uno smart speaker, a dare fastidio potrebbero esservi rumori di fondo, un cattivo posizionamento del device o la presenza di un oggetto che agisce da muro al flusso sonoro.

Nello specifico, Amazon suggerisce una distanza dei dispositivi Echo da ulteriori oggetti di almeno 20 cm quando si usa Alexa: ciò aiuta a scongiurare le cause della maggior parte dei blocchi di questo tipo. Similmente, posizionare la bocca troppo vicina al microfono non è mai la soluzione appropriata: è indispensabile mantenere, pure in questo caso, uno spazio ottimale con l'apparecchio.

Assistenti vocali: meglio un linguaggio semplice

assistente vocaleInterloquire con un’intonazione meccanica, utilizzando comandi ridotti all’osso molto simili a ciò che si può ascoltare nei primi film di fantascienza, faccia gola a molti, quando si interagisce con tali strumenti bisogna far proprio un linguaggio che sia il più naturale possibile.

Infatti, l’intelligenza artificiale sviluppata negli ultimi anni è diventata più sofisticata rispetto al passato, tanto da riuscire a interpretare il regolare registro del parlato. È più opportuno dire, con un tono rilassato "Siri, imposta una sveglia per domattina alle ore 6,30" che impartire ordini freddi e schematici come "Siri, sveglia ore 6,30" e rischiare di assomigliare a un robot d’altri tempi.

Assistenti vocali, creare profili personalizzati

Se gli aiutanti di telefonini e tablet sono tarati sul dell'utilizzatore principale, i loro colleghi posizionati nelle abitazioni (o uffici) hanno più occasioni di parlare con più utenti nel corso della loro esistenza.

Per questo è importante registrare molteplici profili, uno per ciascuno, in modo che l'assistente possa contare sulle informazioni necessarie per riconoscere la voce e correggere il tiro per ognuno di essi.

Alexa di Amazon

assistente vocale alexaAlexa, è in grado di memorizzare sei differenti profili per altrettanti utilizzatori. Questo può tornare utile soprattutto se vi sono diversi accenti o inflessioni sotto il medesimo tetto, oppure nel nucleo familiare sono presenti dei bambini che utilizzano un livello linguistico semplificato. Per impostarne uno, è sufficiente accedere all’app dedicata installata sul telefono portatile e collegata allo stesso account con cui si è effettuato l'accesso sul dispositivo che si vuole configurare. Aperta l’applicazione, si tappa sull’icona "Altro" (l’ultima in basso a destra con le tre righe sovrapposte), si seleziona “Impostazioni” e “Il tuo profilo”. Accanto a “Voce”, va scelta “Crea”, proseguendo con “Continua” nella schermata che segue.

Siri di Apple

assistente vocale siriQuella di Amazon non è però l’unica a distinguere con chi sta discorrendo. Chi usa un iPhone ha con Siri un pari vantaggio. La registrazione, però, avviene la prima volta che si utilizza un iPhone appena acquistato. Se ciò non fosse avvenuto, nessuna paura: si può compiere l'operazione da capo in pochi e semplici passaggi. Dal menu "Impostazioni" del melafonino, è necessario intercettare la sezione “Siri e ricerca”; da qui si disattiva e attiva nuovamente il toggle “Abilita ‘Ehi Siri”. A questo punto, il sistema Avvierà un nuovo processo dedicato al riconoscimento. Tra i trucchi che le si possono insegnare, c'è quello della pronuncia dei nomi nella rubrica. Se Siri dovesse ripeterli incorrettamente, basterà dirle “l'hai pronunciato in maniera sbagliata” per avere l’opportunità di insegnarle la dizione opportuna.

Google Assistant

assistente vocale google assistantInutile sottolineare che pure Google Assistant può farlo: la funzionalità specifica si chiama “Voice match” e per utilizzarla si accede all'app Google Home (o Assistente Google), per poi effettuare il tap sulla propria foto profilo o sulle iniziali, selezionare "Voice Match", "Aggiungi dispositivo" e seguire le indicazioni che appaiono sul display.

A cura di Cultur-e
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