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Perché Apple ha comprato Shazam?

Dopo le prime indiscrezioni dell'8 dicembre, la casa di Cupertino annuncia l'acquisto del servizio di riconoscimento vocale. Cosa ci farà Apple con Shazam? Proviamo a scoprirlo

Shazam su Apple

La prima indiscrezione era arrivata a inizio dicembre 2017, quando la rivista specializzata Techcrunch aveva reso noto, un po' a sorpresa, l'interesse di Apple nei confronti di Shazam. Alla prima notizia è seguito qualche giorno di silenzio, sino a quando la società di Cupertino non ha annunciato ufficialmente di aver comprato il servizio di riconoscimento musicale per una cifra non meglio specificata (i soliti ben informati parlano di una quotazione vicina ai 400 milioni di dollari).

Fondata nel 1999 a Londra da Chris Barton, Philip Inghelbrecht, Avery Wang e Dhiraj Mukherjee, Shazam è da sempre il più celebre servizio di riconoscimento di tracce musicali al mondo. Nata come servizio telefonico, è stata tra le prime applicazioni ad approdare sull'App Store non appena è stato aperto al contributo di sviluppatori terzi.

 

Shazam su iPAd

E vissero tutti felici e contenti

Una volta arrivata l'ufficialità dell'acquisto di Shazam da parte di Apple, entrambe le società hanno espresso la loro soddisfazione per l'operazione. "Sin dal lancio dell'App Store, Shazam è sempre stata una delle applicazioni più popolari e scaricate in tutto il mondo. Siamo elettrizzati all'idea che il suo talentuoso team di ingegneri e sviluppatori inizierà ora a collaborare con noi – si legge in una nota stampa della casa di Cupertino. Shazam e Apple Music sono una coppia perfetta, condividendo la passione di far scoprire nuova musica ai nostri utenti". Più o meno simili le reazioni che arrivano dal quartier generale di Shazam di Londra. "Siamo eccitati all'idea di entrare a far parte di Apple. Sin dal nostro lancio sull'App Store siamo state una delle applicazioni con la miglior valutazione in assoluto e ciò ci riempie d'orgoglio. Non potevamo immaginare una nuova casa migliore per noi: all'interno di Apple potremo continuare a crescere e sviluppare nuovi servizi per tutti i nostri utenti".

Snapchat e Spotify in "fila"

Secondo alcune voci insistenti, Apple aveva già trovato un preaccordo con Shazam da cinque mesi a questa parte, ma aveva sempre preferito rimandare il momento della firma a data da destinarsi. La trattativa ha subito, invece, un'improvvisa accelerazione a causa di un tentativo di inserimento avvenuto nelle ultime settimane da parte di Snapchat e Spotify. Entrambe le aziende, infatti, avevano provato a sedersi al tavolo delle trattative e soffiare l'affare ad Apple, ma la casa di Cupertino ha preferito far valere il vecchio accordo e ha staccato l'assegno da 400 milioni di dollari.

 

Shazam su Apple Watch 3

Perché Apple compra Snapchat?

Ora che Apple e Shazam sono passate alle cose formali, resta da chiedersi come questo acquisto potrà spostare gli equilibri. Probabile, sostengono molti, che il riconoscimento vocale e musicale venga integrato all'interno di Apple Music, il servizio di streaming musicale della casa di Cupertino. Altri, invece, pensano che Shazam potrebbe entrare a far parte delle funzionalità di iOS, magari attraverso un'integrazione con Siri (cosa appena fatta da Google, che ha dotato il suo Assistente Google di un algoritmo in grado di riconoscere automaticamente le canzoni che stiamo ascoltando). Secondo altri, inoltre, non è da sottovalutare l'ipotesi che Apple decida di chiudere Shazam e "internalizzare" il team di sviluppo, evitando così di "regalare" traffico gratuito a concorrenti diretti come Spotify (secondo alcune stime, i referral di Shazam a Spotify valgono 1 milione di visite al giorno).

Bisogna poi ricordare che Shazam non è solo riconoscimento di brani musicali. Nel corso degli anni, la società britannica ha tentato di diversificare i propri interessi, dedicandosi allo sviluppo di applicazioni e servizi per il riconoscimento di foto e immagini e di realtà aumentata. Apple, dunque, potrebbe aver deciso di finalizzare l'acquisto per potenziare i propri servizi "fotografici", gettando le basi per dotare l'iPhone X 2018 di sistemi di riconoscimento delle immagini (già presenti sul Pixel 2 ad esempio) e di app a realtà aumentata ancora più potenti e precise di quelle già disponibili nell'App Store

A cura di Cultur-e
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