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In Australia arriva l'aeroporto del futuro

In Australia stanno testando i passaporti biometrici, che utilizzano il riconoscimento facciale. Ecco cosa sono e come funzionano

aeroporto australia

L'Australia è un Pianeta dentro il Pianeta. I motivi sono tanti, per esempio servono ore di volo in aereo per raggiungere il Continente. Devi spostarti da Los Angeles a Sydney? Dovrai sostenere un viaggio di 13 ore. Sei diretto a Londra? Ci vorrà un giorno intero. Di conseguenza, quando metterai piede a terra e sbarcherai presso l'aeroporto di Sydney – o altro terminal australiano – vorrai uscire rapidamente da lì, senza perdere tempo con le complicate procedure del passaggio di frontiera. Gli aeroporti in Australia sono un crocevia continuo di persone di ogni nazionalità, stanche del viaggio e vogliose di esplorare i dintorni il prima possibile.

Sarà per questo motivo che il Dipartimento degli Affari Interni sta investendo enormi capitali sulle nuove tecnologie per i viaggiatori, concentrandosi in particolare sulla gestione intelligente delle frontiere. In questi luoghi avvengono le prove principali di futuro, qui si testano i primi macchinari per la lettura veloce durante i controlli dei passaporti. Si sperimenta il riconoscimento facciale su viaggiatori di ogni località del mondo, ognuno con la sua fisionomia e i tratti caratteristici. Insomma, se vuoi conoscere come sarà l'aeroporto 4.0, probabilmente dovresti prenotare il prossimo volo per l'Australia.

Gli aeroporti del futuro in Australia e il riconoscimento facciale

smartgates

La tecnologizzazione degli aeroporti australiani è iniziata anni fa. Nel 2007 venne introdotto per la prima volta lo SmartGates, una soluzione che effettua i controlli dei passaporti attraverso il riconoscimento facciale. L'apparecchio è sincronizzato con gli otto principali aeroporti internazionali della Nazione, e quindi ogni passeggero che è passato per quei terminal può essere intercettato grazie a questa applicazione. Lo strumento è sviluppato dall'azienda portoghese Vision Box, e permette ai passeggeri di superare il controllo passaporti in pochi minuti, senza rimanere bloccati ad attendere dentro l'aeroporto.

Questo sistema è stato migliorato nel 2017 quando l'Australia ha testato la prima tecnologia "contactless" presso l'Aeroporto Internazionale di Canberra. Si tratta di un riconoscimento facciale che permette di identificare il volto del viaggiatore e abbinare tutti i suoi dati – inclusi i voli presi – per confermarne l'identità senza il bisogno di mostrare il passaporto. Ma la biometria non viene usata solo per gestire il passaggio della frontiera. Recentemente la società che gestisce l'aeroporto di Sydney ha iniziato una collaborazione con la compagnia aerea Qantas per sfruttare il riconoscimento dei volti prima della partenza, in modo da velocizzare la procedura di imbarco di alcuni voli internazionali. Prima del volo i passeggeri possono fermarsi in un apposito angolo dedicato all'interno dell'aeroporto per effettuare il check-in facciale. Naturalmente le persone dovranno superare i controlli di sicurezza aeroportuale e altre procedure legate all'entrata nel Paese.

aeroporto affollato

Questa procedura rappresenta un enorme passo avanti sull'uso delle tecnologie utilizzate e ciò non sarebbe stato possibile senza lo sviluppo dei passaporti hi-tech rilasciati negli ultimi anni. Attualmente in Australia esistono circa 490 milioni di ePassports, contrassegnati da un chip RFID che contiene tutte le informazioni sulla persona, incluse quelle biometriche. Presto tutti saranno in grado di entrare ed uscire dall'Australia senza passaporto, basterà il proprio viso.

Sarà come una vera e propria carta d'identità. Il governo australiano si dice molto soddisfatto per lo sviluppo degli SmartGate perché miglioreranno l'esperienza dei viaggiatori e semplificheranno l'attività dei funzionari, poiché impiegheranno meno tempo per raccogliere informazioni sui passeggeri alla frontiera.

Perchè e come il viso può essere usato come un passaporto?

I progressi fatti dalla biometria per il controllo delle frontiere non si ferma qui. Nel 2015, il Dipartimento degli Affari Esteri ha annunciato l'intenzione di testare la tecnologia "contactless traveler" per permettere ai viaggiatori di effettuare qualsiasi accesso all'aeroporto, dal check-in all'imbarco, usando solo la propria faccia. Si tratta di un'evoluzione dello SmartGate, ma le informazioni biometriche non vengono prelevate dal passaporto. I dati sono associati ad un'immagine presente nel database gestito dal Dipartimento degli Affari Esteri dell'Australia, il DHA. Questa tecnologia è in fase di test presso l'Aeroporto di Canberra per i cittadini australiani che possiedono un ePassport valido. Trattandosi di un esperimento, sono obbligati a portare anche il passaporto. L'obiettivo è usare lo SmartGate contactless in tutti gli aeroporti del Paese, e magari del mondo.

I rischi del riconoscimento facciale

riconoscimento del viso

Naturalmente questa tecnologia nasconde anche diversi rischi. Per esempio, tutte le informazioni biometriche sono archiviate nel cloud e potrebbero essere da parte degli hacker.

Esistono poi alcune criticità sulla capacità delle macchine di riconoscere i volti umani. Per esempio, una persona comune potrebbe avere un viso simile a quello di un criminale o di un viaggiatore non desiderato nel Paese, e quindi potrebbero sorgere dei problemi durante il passaggio alla frontiera. D'altro canto, i criminali potrebbero modificare i loro connotati per "ripulire la fedina penale" e ingannare così i controlli.

Insomma, il riconoscimento biometrico dei viaggiatori sembra proprio una certezza che caratterizzerà il futuro degli aeroporti. Per il momento l'Australia rappresenta un banco di prova, occorrerà ancora attendere diversi anni prima di vedere tali tecnologie diffondersi in tutte le città del mondo.

 

21 aprile 2019

A cura di Cultur-e
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