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Quali sono i principali standard di condivisione e visualizzazione wireless

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Tutti i principali standard di condivisione e visualizzazione wireless. Vediamo quali sono tutte le alternative senza fili all’utilizzo di un classico cavo HDMI

wireless router mobile Shutterstock

Per collegare un dispositivo esterno a un televisore, generalmente si utilizza l’HDMI, una soluzione via cavo utilizzata dalle moderne console, ad esempio, oppure dai decoder o dai dispositivi per rendere smart un qualsiasi apparecchio.

Naturalmente, al fianco delle connessioni cablate esistono una serie di connessioni wireless, altrettanto utilizzate che consentono di riprodurre i file multimediali dai propri dispositivi portatili su un televisore.

Scopriamo quali sono i principali standard di condivisione e visualizzazione wireless

  • 1. AirPlay
    Mobile airplay

    Shutterstock

    AirPlay è lo standard di visualizzazione wireless di Apple e consente agli utenti di trasmettere video da un iPhone, iPad o Mac a una Apple TV

    Si parla di un sistema abbastanza flessibile che si può utilizzare per il mirroring del display di un dispositivo portatile e, quindi, per “proiettare” i contenuti in riproduzione su un televisore compatibile.

    AirPlay è uno degli standard di visualizzazione wireless più efficienti di sempre, l’unica limitazione è che è compatibile esclusivamente coi device Apple.

    È una modalità di streaming intelligente, quindi consente di riprodurre solamente i contenuti multimediali e non tutte le altre funzionalità dello smartphone.

    AirPlay è un sistema molto efficiente, tuttavia ha un grosso limite: funziona esclusivamente con i dispositivi Apple. 

  • 2. Miracast
    Mobile miracast

    Shutterstock

    Miracast è uno standard di condivisione wireless che, essenzialmente, nasce come la risposta di Google a AirPlay di Apple.

    È integrato all’interno dei dispositivi da Android 4.2 in poi e su quelli con Windows 8.1 e successive versioni, consentendo a smartphone e tablet Android e computer Windows di riprodurre contenuti in streaming in modalità wireless, utilizzando ovviamente ricevitori compatibili con Miracast.

    A livello teorico è un sistema molto efficienti, in pratica però, Miracast non ha mai funzionato bene e ci sono pochissimi ricevitori che funzionano realmente sfruttando al 100% le potenzialità del sistema.

    Miracast offre solo il mirroring di un display e, sullo schermo ricevente, sarà quindi mostrato tutto ciò che avviene sul device che invia il segnale.

    Un altro problema è che lo standard non impone ai vari device di essere marchiati con il logo Miracast. 

    Perciò i vari produttori hanno iniziato a chiamare i loro sistemi con altri nomi che, teoricamente, sono compatibili con Miracast ma a livello pratico potrebbero non funzionare a dovere.

    Oltretutto questo sistema offre solamente il mirroring del display, quindi qualsiasi operazione viene effettuata sullo smartphone verrebbe mostrata anche sulla TV e non solo i contenuti multimediali, come accade con AirPlay di Apple.

  • 3. WiDi
    Mobile widi

    Shutterstock

    WiDi è l’acronimo di Wireless Display, una funzionalità associata allo standard Wi-Fi Direct di Intel

    In poche parole, rappresenta il tentativo di Intel di offrire un sistema di streaming video e audio wireless che potesse competere, anche in questo caso, con AirPlay di Apple. 

    Come le soluzioni appena viste, però, si tratta di un sistema poco diffuso, rendendo di fatto WiDi uno standard compatibile con Miracast, senza portare nulla di nuovo in materia.

  • 4. Chromecast
    Cromecast

    Shutterstock

    Quando Google ha lanciato il Nexus 4 con Android 4.2 nel 2012, ha parlato per la prima volta del supporto a Miracast con la promessa di lanciare dei ricevitori compatibili che l’utente avrebbe potuto collegare alla TV per semplificare le operazioni di mirroring del display da dispositivi Android e Windows.

    Tuttavia, questa opzione non è mai arrivata effettivamente sul mercato e Google ha lanciato Chromecast, il ben noto ricevitore da collegare alla porta HDMI del televisore.

    Questo sistema utilizza un protocollo chiamato DIAL (DIscover And Launch) che consente all’utente di aprire, ad esempio, un qualsiasi file multimediale sullo smartphone e mandarlo in riproduzione sul device collegato con Chromecast.

    Chromecast è una soluzione per il mirroring del proprio smartphone molto efficiente e, allo stato attuale, l’unica vera alternativa a AirPlay di Apple.

    Così facendo si potrà utilizzare il telefono per controllare la riproduzione del contenuto così come accade su AirPlay.

    Naturalmente è possibile utilizzare Chromecast anche per fare mirroring dello schermo del dispositivo, riproducendo sulla TV collegata tutto ciò che appare sul display.

    Considerando tutti i problemi riscontrati nell’utilizzo di Miracast l’idea di Google di puntare tutto su Chromecast non è sbagliata e, anzi, si è rivelata la decisione vincente.

  • 5. Riproduzione tramite DLNA
    Wireless dlna

    Shutterstock

    DLNA (Digital Living Network Alliance) non è realmente una soluzione di riproduzione wireless ma è semplicemente un modo per portare i contenuti su un dispositivo e riprodurli su un altro. 

    Ad esempio, potrebbe essere utilizzato con Windows Media Player e, tramite funzione Riproduci su, “proiettare” un file video dal disco rigido del computer su un ricevitore audio/video collegato a una TV.

    Il DLNA è un sistema di riproduzione piuttosto datato e, seppur ancora funzionante, è limitato ai soli file archiviati all’interno di un qualsiasi dispositivo compatibile.

    I dispositivi compatibili vengono mostrati automaticamente sulla rete locale in modo che appaiano nel menu Riproduci su senza che sia necessaria nessuna ulteriore configurazione. 

    Il device ricevente, quindi, si collegherà al computer tramite la rete LAN e trasmetterà in streaming i contenuti multimediali selezionati.

    Questo standard è piuttosto datato ed è stato progettato principalmente per la riproduzione di file multimediali archiviati localmente, per questo motivo non è possibile utilizzarlo per riprodurre, ad esempio, un video in streaming o musica da una piattaforma online.

    Per saperne di più: Come si scrive, cosa si intende e come funziona il WiFi

A cura di Cultur-e
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