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Google ci ripensa: torna la lista di permessi per le app installate

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A grande richiesta, la società di Mountain View torna sui suoi passi in merito alla decisione di nascondere l'elenco delle autorizzazioni delle app nel Play Store

google play app

Dopo aver ascoltato i feedback degli utenti, Google ripristinerà l’elenco delle autorizzazioni delle app nelle schede dei prodotti nel Play Store, che aveva deciso di rimuovere con l’aggiunta di una sezione di Data Safety. Lo hanno comunicato sull’account ufficiale di Twitter, gli sviluppatori Android. 

Nel tweet si legge “privacy e trasparenza dei dati sono valori importanti nella comunità Android”, e che si propongono di mantenere. Gli utenti potranno ora confrontare le informazioni presenti nella sezione sulla sicurezza dei dati con l’elenco delle autorizzazioni di Google per verificare che gli sviluppatori di app siano sinceri sulla natura e finalità della raccolta dati.

L’introduzione delle etichette di sicurezza dei dati 

Negli ultimi mesi, Google aveva infatti lanciato una nuova funzionalità del Play Store chiamata Data Safety, che richiedeva agli sviluppatori di spiegare quali dati stavano raccogliendo e se erano condivisi o meno con terze parti; sistema, paragonabile nello stile, al sistema di etichette dell'App Store di Apple. Nessuna obiezione dunque, fino a quando Google non ha scelto di eliminare l’elenco delle autorizzazioni delle app.

Informazioni necessarie agli utenti per verificare le affermazioni degli sviluppatori e acquisire una migliore conoscenza, soprattutto imparziale, di ciò che fanno con i loro dati. Tuttavia, senza l’elenco che cataloga il livello di accesso ai dati personali, è diventato impossibile appurare le asserzioni dei developer su come vengono utilizzati e condivisi.

Google Play Store, l’elenco sarà ripristinato

Il segmento Data Safety si basa principalmente sulla fiducia. Secondo la pagina sulla sicurezza dei dati sul sito Web di supporto Google, gli sviluppatori “hanno la responsabilità di fornire dichiarazioni complete e corrette nella scheda dello store della [loro] app su Google Play”. Certo è che mentre esamina le app Google “non può prendere decisioni per conto degli sviluppatori su come gestiscono i dati degli utenti”.

Il problema con un sistema d’onore è che gli sviluppatori non sono tenuti ad essere sinceri con i clienti. Resta comunque il fatto che il 20 luglio, Google ha messo in guardia gli sviluppatori, invitandoli a conformarsi con il modulo sulla sicurezza dei dati: le app o gli aggiornamenti che faranno un uso scorretto o non dichiarato delle informazioni personali degli utenti andranno incontro a sanzioni.

Inoltre, la reintroduzione dell’elenco delle autorizzazioni, che avverrà a breve, dovrebbe alleviare questa preoccupazione ed evitare dubbi sull’attendibilità del sistema di verifica dati. Le persone sono meglio informate, Google sembra essere più affidabile e le app pure.

A cura di Cultur-e
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