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Streaming video, Google accelera nella guerra dei codec

Con il lancio del nuovo codec VP10, il gigante di Mountain View dovrebbe dimezzare la quantità di dati necessari per la distribuzione di filmati online

Streaming mobile

Più che una Rete per condividere informazioni e dati, una sorta di immenso network televisivo. A leggere dati e previsioni dei big del settore, Internet prende sempre più la forma di un hub fatto di video e filmati di ogni genere, nel quale i dati video occupano gran parte della banda di trasmissione disponibile. Secondo alcuni analisti entro il 2018 il traffico dati legato allo streaming video dovrebbe arrivare a toccare il 90% del totale, mentre oggi tocca già picchi di banda di 25 terabit al secondo.

 

Streaming video

 

Cifre che permettono di comprendere il motivo per cui attorno al mondo dei codec video si stia sviluppando una sorta di corsa agli armamenti: da un lato il consorzio MPEG e i suoi codec H.264 e H.265, dall'altro Google con la famiglia VP. L'obiettivo è quello di ridurre la quantità di banda necessaria per distribuire online video di qualità sempre superiore. E Big G, come spesso accade, è in prima fila anche in questa competizione

VP9 e VP10

Sviluppati inizialmente per lo streaming video di YouTube, i codec della famiglia VP di Google trovano un utilizzo sempre maggiore a livello globale. Diversi i motivi che hanno permesso a questa tecnologia audio-video una diffusione tanto massiccia quanto veloce: non solo sono gratuiti (a differenza dei codec H.264 e H.265 per i quali è necessario pagare una licenza d'utilizzo), ma garantiscono anche dei vantaggi prestazionali. Stando alle statistiche rilasciate dalla casa di Mountain View, a parità di qualità d'immagine il codec VP9 richiede metà della banda necessaria utilizzando il codec H.264. Una tendenza che dovrebbe essere confermata anche con il VP10, successore del codec attualmente utilizzato per lo streaming video su YouTube: una volta adottato, permetterà di dimezzare ulteriormente la quantità di banda necessaria a visualizzare filmati in alta definizione.

 

Streaming video

 

Un mondo in ultra alta definizione

Una capacità di dimezzamento che tornerà utile quando i contenuti in 4K inizieranno a diffondersi in maniera massiccia sul web. Uno dei maggiori ostacoli alla diffusione dei filmati in ultra alta definizione, infatti, è la grande quantità di banda necessaria per lo streaming video: stando ai report Akamai sullo stato della Rete, solo le connessioni al di sopra dei 15 megabit al secondo sono 4K-ready. L'adozione di nuovi codec video, sempre più efficienti, permetterà di ridurre la quantità di dati video scambiati, dando modo di vedere film in streaming in 4K anche attraverso una normale connessione ADSL.

Nuove necessità

I nuovi fattori di compressione dei codec di ultima e ultimissima generazione, infatti, saranno fondamentali per l'adozione dello standard 4K sia a livello televisivo, sia a livello web. L'ultra alta definizione, infatti, non porta solo a un incremento della risoluzione dei filmati, ma prevede un'estensione della gamma dei colori visualizzabili nel corso dello streaming video e immagini più realistiche grazie all'High dynamic range. Funzionalità e caratteristiche che potrebbero raddoppiare o quadruplicare la quantità di dati video trasmessi attraverso il doppino telefonico. Per questo motivo l'adozione di codec video più efficienti è fondamentale per la diffusione in ultra alta definizione di film in streaming.

 

Streaming YouTube

 

In questo panorama, Google ha un vantaggio strategico su tutti gli altri concorrenti: non solo possiede la più grande piattaforma di streaming video (YouTube), ma anche gli strumenti che consentono la riproduzione dei filmanti (nello specifico, il browser Chrome e i dispositivi Android). Un fattore che potrebbe risultare determinante nella guerra dei codec video in atto.

A cura di Cultur-e
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