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Steve Jobs, a due anni dalla sua morte

Amato e criticato, considerato un genio o un abile affarista, il fondatore della Mela morsicata continua a far parlare di sé tra film, libri e monumenti alla memoria. Intanto Apple macina risultati. Ma c'è chi teme che si stia esaurendo la vena innovativa di Cupertino

Steve Jobs

5 ottobre 2011. Sono passati due anni dalla morte di Steve Jobs ma la sua figura, idolatrata al limite dell’ossessione o ridimensionata, quando non gettata nel fango, dai detrattori, continua a essere presente nelle pagine dei giornali, dei libri (alcuni vere e proprie agiografie), in Tv, nei discorsi al bar e nelle aule dell’università. Genio creativo, re del marketing, avido affarista che fosse c'è poco da dire: Jobs non smette di far parlare di sè.

A lui sono stati dedicati alcuni film, il più famoso dei quali con protagonista Ashton Kutcher, tanto simile nell’aspetto quanto poco credibile nell’interpretazione. Distrutta dalla critica e da Steve Wozniack, la pellicola ha comunque aperto la strada al filone dei biopic sulla vita del fondatore della Mela.

Non solo cinema: il ricordo di Jobs è stato eternato da un monumento di dubbio gusto a forma di iPhone inaugurato a San Pietroburgo e le sue gesta raccontate su carta da un fumetto manga dal sapore pop.

Intanto, in un processo di beatificazione che ha un forte sapore commerciale, il garage dove il giovane Steven lavorava prima di diventare guru degli Applemaniaci si appresta a diventare sito storico.

Una cosa è certa: i cimeli appartenuti a Jobs sono diventati vere e proprie reliquie: due modelli di Apple I, il primo firmato dal patron di Cupertino, sono stati venduti all’asta a peso d’oro. Uno, nel 2012, per 500mila euro a Colonia, l’altro, nel 2013, per 390mila a New York. E pensare che quando era in commercio costava 666 dollari.

Di recente ad Aspen, nel Colorado, è stato ritrovato l’Aspen Time Tube, un grosso contenitore che conserva oggetti che i partecipanti a una conferenza del 1983 avevano deciso di consegnare al futuro. Tra gli oggetti anche il mouse Lisa, depositato da Jobs. Inevitabilmente il “tubo” è stato ribattezzato Steve Jobs Time Capsule, segno della forza attrattiva legata al nome dell’imprenditore.

Le vendite dei nuovi iPhone 5s e 5c hanno raggiunto i 9 milioni nel primo fine settimana, superando le attese ma non passa lo scetticismo degli analisti probabilmente convinti che con la morte del suo carismatico fondatore l'azienda si sia adagiata sugli allori e abbia perso un po’ la spinta a innovare.

Nel futuro prossimo Cupertino c’è l’Apple tv  (progetto cui Jobs teneva molto) ma anche la tecnologia indossabile dell’iWatch, anche se sul terreno degli smartwatch l’Ad. Tim Cook si è fatto bruciare da Samsung.

Chi raccoglierà l’eredità di Steve Jobs? I commentatori guardano a Oriente a Lei Jun, fondatore e Ad di Xiaomi, il marchio di cellulari più venduto in Cina. Altri indicano come successore l’eccentrico Elon Musk, personaggio emergente della scena tech americana. Solo il futuro potra dirà quale sarà il più affamato e folle dei due.

5 ottobre 2013

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