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Scaricare a tutta velocità con BitTorrent

BitTorrent è un protocollo peer-to-peer per condividere e scaricare file dalla Rete. Ma come funziona? E perché permette di scaricare ad altissime velocità?

Il creatore del protocollo BitTorrent Bram Cohen

È uno dei tanti metodi che ci sono per il file sharing tra computer, sia all’interno di una rete locale (LAN), sia all’interno di una rete estesa (WAN). È, per l’aggiunta, anche uno dei più famosi e utilizzati in giro per il mondo, se non il più utilizzato in assoluto. Si tratta del protocollo peer-to-peer BitTorrent (spesso appreviato in BT), meglio conosciuto al grande pubblico semplicemente come torrent. Grazie al funzionamento intuitivo e alla facilità con cui gli utenti possono condividere file tra di loro, il protocollo torrent continua a conquistare fan a ritmi vertiginosi. Tanto che i file torrent sono “responsabili” della gran parte del traffico Internet generato quotidianamente in tutto il mondo.

 

Il protocollo BitTorrent debuttò nel luglio del 2001 ad opera di Bram Cohen, un programmatore Python statunitense. Il suo obiettivo era riuscire a creare un protocollo P2P che desse agli utenti la possibilità di scaricare file in maniera veloce e sicura, premiando quegli utenti che mantengono in condivisione i file anche dopo aver terminato il download. Il protocollo permette di scaricare il file contemporaneamente da più utenti, così da massimizzare la velocità di download. Per fare questo, il file viene suddiviso in tante piccole parti scaricate da fonti diverse e poi rimesse assieme, a mo’ di puzzle, dal client BitTorrent utilizzato. Il protocollo, quindi, si appoggia su una rete distribuita, nella quale gli utenti si distinguono in seed, peer e leech. L’utente seed è l’utente che possiede per intero il file e continua a condividerlo in rete; l’utente peer è l’utente che non possiede per intero il file ma condivide ugualmente in rete i pezzi che ha già scaricato; l’utente leech, invece, scarica solamente, non condividendo con nessuno i suoi file.

 

Come funziona una rete diffusa Torrent

 

Le “operazioni” di download vengono portate avanti da un programma appositamente sviluppato per il protocollo BT e chiamato client BitTorrent. Ne esistono diverse decine, tra cui uno sviluppato da BitTorrent Inc. Il più utilizzato, però, è µTorrent, client molto leggero e multipiattaforma (funziona sia su computer Windows che computer Macintosh). Il download prende avvio grazie ai file torrent, ovvero file che contengono le informazioni necessarie per riuscire ad “agganciarsi” alla rete di utenti seed e peer che condividono il file “obiettivo” che ci interessa. Esistono dei veri e propri motori di ricerca di file torrent (i torrent search provider), attraverso i quali si può cercare – e nella gran parte dei casi – trovare il file torrent  collegato al contenuto a cui si è interessati.

 

L'interfacci grafica di uTorrent

 

Grazie a questa infrastruttura di utenti e al sistema di download multi-fonte, i file torrent vengono utilizzati soprattutto per la condivisione di file multimediali di dimensioni medio/grandi (album musicali, serie TV e film in alta definizione). E ciò gli ha tirato addosso le antipatie delle associazioni di produttori musicali e cinematografici statunitensi (MPAA e RIAA in testa). Negli anni, MPAA e RIAA hanno portato avanti diverse campagne per sensibilizzare gli utenti all’acquisto di prodotti originali e scoraggiare il download di file protetti da copyright. Nel contempo, portavano avanti anche battaglie legali contro provider e tracker torrent. La più celebre è quella condotta contro il tracker svedese The Pirate Bay.

E nonostante tutti i reprimenda che arrivano da oltreoceano, nemmeno i manager e i grandi capi delle major musicali e cinematografiche a stelle e strisce sembrano immuni dal “peccato originale “ del download illegale tramite torrent. Dipendenti e grandi capi dei giganti dell’industria dell’intrattenimento (Warner Bros. e Sony Pictures in testa) sono soliti scaricare film, musica, canzoni e serie TV – oltre a film a carattere erotico – tramite la rete torrent, come dimostrano i dati raccolti dal sito TorrentFreak. È proprio il caso di dirlo: chi è senza peccato, scagli la prima pietra.

 

30 dicembre 2012

A cura di Cultur-e
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