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Facebook, Twitter e il fenomeno della social TV

La TV sta cambiando per adattarsi ai ritmi di Facebook e Twitter. È il fenomeno della social TV, che sta sconvolgendo il panorama televisivo italiano a suon di like e tweet

Guardare il televisore con tablet o smartphone in mano e commentare in diretta è diventato sempre più comune

 

Fino a pochi anni fa, per capire quale fosse l’andamento di un programma televisivo bisognava attendere il giorno dopo per l’elaborazione e l’analisi dei dati Auditel. Oggi basta seguire il giusto social network per  sapere in tempo reale se un talk show, un reality show o un qualsiasi altro programma sia riuscito a bucare lo schermo. Sono gli effetti della cosiddetta social TV, una commistione tra vecchi e nuovi mezzi di comunicazione che ha avuto effetti per alcuni versi devastanti sul modo di realizzare programmi e palinsesti televisivi. I profili Twitter e le pagine Facebook dei maggiori programmai televisivi hanno dato vita a un nuovo rapporto con le audience basato sull’interazione e il coinvolgimento diretto.

Il numero di telespettatori che commenta in diretta i programmi TV sta crescendo di pari passo con la sempre maggiore diffusione di smartphone e tablet tra gli italiani. Un popolo che, non si fa fatica a crederlo, è sempre pronto a dire la sua su questa o quell’esibizione canora, sull’ultima dichiarazione del politico di turno o sul film in prima visione. Un fenomeno chiamato dagli esperti del settore second screen: i programmi TV ormai non si guardano solamente tramite il televisore (banalmente detto first screen, primo schermo), ma anche attraverso i display di smartphone e tablet (i second screen) grazie ai commenti e alle opinioni dei nostri amici e di chi seguiamo sui social.

La conferma di questa tendenza arriva anche dalle rilevazioni effettuate da BlogMeter, società leader in Italia per analisi dei comportamenti sui social network. L’ultima analisi sulla Social TV è stata presentata nel corso del Forum della Comunicazione 2013 e riguarda i primi tre mesi del 2013.

Da questi dati emerge che la trasmissione maggiormente seguita del trimestre è stata, sia su Facebook che su Twitter, il Festival di Sanremo. E non c’è da stupirsi visto che è per antonomasia l’evento televisivo del nostro Paese. Tenendo conto di entrambe le piattaforme social, il Festival della canzone italiana ha fatto registrare oltre 1 milione di messaggi (per una media di 290 mila messaggi a puntata) e poco più di 80 mila autori unici per ogni puntata.

 

Interazioni su Twitter

 

Fatta eccezione per il Festival, Le Iene è la trasmissione più social della televisione italiana. Con oltre 2 milioni di fan sulla pagina Facebook e oltre 300 mila follower per il profilo Twitter, la trasmissione di Italia1 è di gran lunga quella con il maggior numero di seguaci virtuali. Questo, però, non la rende automaticamente la trasmissione che più influenza i social networker italiani. Complice, probabilmente, la campagna elettorale, Servizio Pubblico è la trasmissione che fa registrare il tasso più alto di engagement (numero di utenti che interagiscono con l’account e i contenuti creati dall’account stesso). La trasmissione di approfondimento politico in onda su La7 ha avuto quasi 700.000 menzioni spontanee (senza far riferimento diretto all’account ufficiale del programma) su Twitter e un engagement per tweet di 19,8 (numero di retweet o commenti ricevuti per ogni cinguettio postato).

 

Interazioni Facebook

 

Su Facebook la situazione cambia radicalmente. L’elevatissimo numero di fan della pagina Facebook, permette a Le Iene di essere la trasmissione televisiva con l’engagement più alto (1 milione e 300 mila circa tra like, commenti e ricondivisioni di post). A Servizio Pubblico tocca il terzo posto, preceduto (anche se  di poco) da Amici di Maria de Filippi.

Guardando questi dati sorge spontanea una domanda: che fine hanno fatto i reality show e i talent show? A spulciare la classifica, si vede che solamente MasterChef sopravvive oltre la “linea di galleggiamento”, mentre degli altri se ne perdono un po’ le tracce. Su Twitter The Voice e Italia’s Got Talent compaiono nelle classifiche per menzioni spontanee, mentre su Facebook sono completamente assenti.

Da questa analisi prettamente numerica è possibile dedurre che l’audience italiana è profondamente mutata anche per merito dei social network. Ora i telespettatori hanno smesso di essere agenti passivi per vestire i panni di veri e propri influncer che, con le loro opinioni e i loro commenti, hanno una grandissimo peso nel determinare i palinsesti delle reti televisive. Questo potere di influenzare ha risvolti anche sulle scelte dei propri contatti social: ormai sempre più telespettatori scelgono cosa vedere (o quando cambiare canale) in base a cosa leggono su Facebook e Twitter.

 

9 maggio 2013

A cura di Cultur-e
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