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Politici stranieri più potenti su Twitter

Uno studio rende noti i nomi dei politici mondiali più influenti sul sito di microblogging. Ai primi posti Barack Obama, Hugo Chavéz Abdullah Gül

Barack Obama è il politico più influente su Twitter

 

Se state scorrendo la lista per vedere se ai primi posti c’è qualche politico di casa nostra, risparmiate tempo. I 10 politici più influenti su Twitter sono tutti stranieri. I risultati arrivano da una ricerca dell’agenzia americana Digital Daya, pubblicata a dicembre 2012. A occupare il podio il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, quello venezuelano Hugo Chavéz e il turco Abdullah Gül
 
Ha oltre 25 milioni di follower Barack Obama, da poco rieletto alla Casa Bianca “four more years”, quattro anni ancora, come recita il tweet pubblicato poco dopo l’esito del voto. Famosissima e di impatto la foto dell’abbraccio con la moglie Michelle, che in pochissimo tempo ha guadagnato milioni di retweet. Sicuramente le elezioni da poco concluse hanno contribuito ad aumentare la popolarità di Obama su Twitter, se si pensa che il presidente USA ha incrementato di 15 milioni i follower nel giro di un solo anno.

Anche il successo sul sito di microblogging del presidente del Venezuela Hugo Chavez è in gran parte legato alla sua rielezione (per la quarta volta) alla guida del Paese sudamericano, avvenuta lo scorso ottobre. I numeri di Twitter del venzuelano non sono paragonabili a quelli di Obama (sono oltre tre milioni 900mila i follower per lui), ma comunque rappresentano un risultato considerevole. Il social network è stata un’arma importantissima per Chavez, costretto a continui ricoveri a causa di un tumore (dallo scorso 11 dicembre non è più apparso pubblicamente dopo il quarto intervento). Twitter per lui è stato un amplificatore utile per portare avanti la propria lotta e propaganda politica.

l'account Twitter del presidente del Venezuela

Terzo posto per un altro capo di Stato, il turco Abdullah Gül, che ha oltre due milioni e 600mila follower. Il presidente ha più volte ribadito la sua passione per la tecnologia, testimoniata dalla visita alla Silicon Valley, avvenuta a maggio 2012. In quell’occasione Gül ha tweettato: “è la prima volta che un presidente turco si reca in una regione degli Stati Uniti. Qui è dove è nata la tecnologia che ha cambiato le nostre vite”.

l'account Twitter del presidente turco

Scorrendo la lista, si nota subito che gli altri politici più seguiti su Twitter sono quasi tutti capi di Stato, per lo più del centro e del sud America, da Cristina Kichner, “presidenta” dell’Argentina (settimo posto con oltre un milione 500mila follower) alla sua “collega” del Brasile Dilma Roussef, che la precede di una posizione con più di un milione e 700mila follower. C’è anche spazio, nelle posizioni successive, per i capi di Stato della Colombia, Juan Manuel Santos  (ottava posizione, poco più di un milione 500mila follower) e del Messico, Enrique Pena Nieto,  che è al nono posto con oltre 1milione 460mila follower.  Tra i più influenti si piazzano anche  la bella regina Rania di Giordania, al quarto posto in classifica con oltre due milioni e 500mila follower, il primo ministro ed ex presidente russo Dmitri Medvedev (più di un milione e 800mila follower) e, a chiudere la top ten, HH Sheikh Mohammed, primo ministro degli Emirati Arabi Uniti, a quota oltre un milione e 400mila follower, che “twitta” sia in inglese che nella propria lingua.
 
E gli italiani? La ricerca neppure ne fa menzione. A questo punto, alcune riflessioni sono d’obbligo. Tutti i “fantastici 10” sono a capo di paesi extraeuropei. Ora, è vero che il bacino di potenziali utenti può essere sicuramente più ampio (si pensi a Obama e agli Stati Uniti, ma anche ad Argentina e Brasile), ma cosa dire, ad esempio, del primo ministro degli Emirati Arabi? Il più attivo sul social network in Europa è il premier inglese David Cameron, che comunque totalizza numeri (poco più di 200mila follower) non paragonabili al suo “collega” mediorientale. Che fuori dall’Europa si sappiano sfruttare meglio le potenzialità di Twitter  o si dia maggiore importanza a questo strumento? Probabilmente sì. 
Nel frattempo, sarà sicuramente interessante a fine campagna elettorale dare una nuova sbirciatina ai profili dei politici di casa nostra, per vedere quanto e, soprattutto, come hanno “cinguettato” in vista delle prossime elezioni.    
 
20 gennaio 2013
 

A cura di Cultur-e
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