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Come proteggere la privacy da Graph Search

Graph Search è uno strumento utile e potente, che può però mettere a rischio la privacy degli utenti. Con alcuni trucchetti ci si può però difendere

Graph Search di Facebook

A gennaio di quest'anno, quando Mark Zuckerberg lo presentò in pompa magna, in molti videro in Graph Search un tentativo di arginare lo strapotere di Google nel campo delle ricerche. Il nuovo sistema di ricerca del social network per eccellenza – non un motore di ricerca, ci tenne a sottolineare Mark Zuckerberg – permette di scoprire dove sono stati gli amici, le voto che hanno fatto e quali i loro interessi. Tutte informazioni già presenti sui vari profili e già condivise, ma che Graph Search organizza e restituisce i risultati in un formato consultabile in maniera semplice e immediata.

Come funziona Graph Search

Facebook è un enorme calderone di informazioni personali sparse un po' alla rinfusa. Il compito di Graph Search è di ordinare queste informazioni (grazie a un'operazione detta di data mining) e portare alla luce quelle più rilevanti per ogni singolo utente. I risultati di ogni singola ricerca, quindi, non saranno mai uguali tra di loro e, soprattutto, ogni iscritto a Facebook otterrà dei risultati differenti rispetto a quelli dei suoi amici più stretti. In questo modo è possibile scoprire ristoranti in cui non si è mai stati o monumenti mai visti; il tutto grazie alle foto, ai Like o ai Check in effettuati dagli amici del social network.

Problema privacy

Inutile dire che con una tale quantità di dati personali e informazioni confidenziali a disposizione i problemi legati alla privacy fossero dietro l'angolo. Conoscendo i giusti trucchetti è possibile aggirare le restrizioni della privacy e riuscire a ricavare informazioni extra. Nei giorni immediatamente successivi al lancio, ad esempio, il giornalista statunitense ed esperto di web 2.0 Tom Scott si divertì a raccogliere alcune ricerche “simpatiche” su un blog Tumblr creato appositamente per l'occasione. La privacy degli utenti, insomma, non era esattamente protetta a doppia mandata dentro una cassaforte: se si cerca su Facebook con estrema cura, è anche possibile scovare dei veri e propri tesori che magari qualcuno voleva tenere al riparo da occhi indiscreti.

Quello che gli utenti possono fare è potenziare le loro Impostazioni sulla privacy, nel tentativo di rendere il più possibili stringenti gli accessi al proprio profilo e alle proprie informazioni personali.

Proteggere i post futuri

Il primo passo da seguire è rivedere le impostazioni della privacy relative ai post che si pubblicano (foto, note, filmati, semplici testi, ecc.). Ogni post può essere pubblicato con tre diverse modalità: Pubblico (tutti, anche i non iscritti a Facebook, possono visualizzarlo), Solo gli amici e Solo me stesso.

 

Proteggere i post futuri da Graph Search

 

La regola più stringente, naturalmente è l'ultima e impedisce a chiunque di vedere ciò che si condivide sul social network. Impostando, invece, il livello di privacy su Solo gli amici (only friends in inglese) le foto e tutti gli altri contenuti che si posteranno su Facebook verranno visualizzati esclusivamente dai contatti presenti nella lista amici.

 

Privacy personalizzata

 

Come si può vedere dallo screenshot, esiste anche la possibilità di personalizzare gli utenti che possono vedere i post. Cliccando sulla voce Personalizzata (custom in inglese) si aprirà una nuova finestra grazie alla quale scegliere quali utenti (o quali liste di utenti) potranno in futuro vedere i post dalla nostra bacheca e quali no.

 

Impostazioni tag

 

Nel caso in cui si voglia evitare di finire taggati in foto o post imbarazzanti – ogni foto, filmato o post in cui si viene taggati è visibile a tutti gli amici – si può scegliere di rivedere ogni post prima che venga pubblicato. Per fare ciò, cliccare sull'icona delle Impostazioni Generali (il piccolo ingranaggio in alto a destra) e scegliere la voce Impostazioni sulla privacy.

 

Tag

 

Dall'elenco a sinistra scegliere Diario e aggiunta tag e impostare su la voce “Vuoi controllare i post in cui ti taggano gli amici prima che vengano visualizzati sul tuo diario”. In questa maniera, ogni tag dovrà passare al vaglio dell'utente, evitando che tutto ciò che lo imbarazza possa finire sulla sua bacheca.

Proteggere i post passati

Nel caso lo si voglia, è anche possibile agire sui post pubblicati in passato. Potrebbe essere capitato, infatti, di aver pubblicato dei contenuti visibili a tutti (e quindi Pubblici) o ad Amici degli amici. Per riportare tutto sulla condivisione solo nei confronti degli Amici, accedere nuovamente alle Impostazioni sulla privacy e scegliere la voce Privacy dall'elenco a sinistra.

 

Proteggere i post passati

 

Per resettare tutti i contenuti pubblicati in passato, cliccare sul link Limita i post passati in corrispondenza della stringa “Vuoi limitare il pubblico dei post che hai condiviso con gli amici degli amici o con il pubblico”.

Non mi piace più

Altro materiale imbarazzante all'interno del quale Graph Search può andare a cercare è quello dei “Mi piace”. Magari inconsapevolmente o senza sapere le conseguenze cui si sarebbe potuto andare incontro, nel passato si è cliccato sul pulsante Mi piace delle Pagine Facebook più imbarazzanti e strambe: per evitare che questi brutti ricordi riemergano a galla è sufficiente entrare in ogni pagina e cliccare sul pulsante Non mi piace più.

È quindi obbligatorio – o quasi – rivedere per intero la lista delle pagine che piacciono ed eliminare materiale scottante.

 

 

Visitare il proprio profilo e cliccare sulla voce Altro: comparirà un elenco a discesa dal quale scegliere l'opzione “Mi piace”. Qui si possono trovare tutte le pagine su cui si è cliccato Mi piace divise in varie sezioni e disposte a “matrice”.

 

Non mi piace più

 

Per eliminare una pagina dall'elenco, basta portarsi sul quadrato con il cursore del mouse e attendere qualche secondo affinché compaia il pulsante Ti piace nell'angolo in alto a destra. Spostandosi sul pulsante, comparirà un menu contestuale dal quale scegliere la voce Non mi piace più.

 

19 settembre 2013

A cura di Cultur-e
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