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Fotocamere smartphone vs. compatte: pro e contro

Le smartphone camera (o cameraphone) sono sempre più diffuse e intaccano grandi fette di mercato alle compatte. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dell'utilizzo di questi dispositivi

Un Sony Xperia, uno dei migliori cameraphone in circolazione

 

Gli smartphone, in particolare quelli di fascia più alta, sono ormai dotati di sensori fotografici di tutto rispetto. Possono realizzare fotografie di ottima fattura, ad alta e altissima risoluzione, perfette sin nei minimi dettagli. E in un mercato iper-competitivo come quello delle fotocamere digitali di fascia medio-bassa, l’incidenza dei cosiddetti cameraphone (smartphone dotati di sensore fotografico) ha avuto un effetto a tratti devastante. Lo confermano, ad esempio, i dati di GfK, che certificano per il 2012 un calo del 10% nelle vendite delle fotocamere e una contemporanea crescita del 17% nelle vendite degli smartphone. A risentirne sono state soprattutto le compatte, mentre le reflex mantengono terreno. Certo, i due dati non sono completamente legati, ma nemmeno completamente indipendenti. La classifica delle fotocamere più utilizzate dagli utenti di Flickr può dirci qualcosa di più a riguardo: il podio è occupato da tre diversi modelli di iPhone (iPhone 4S, iPhone 5 e iPhone 4), seguiti da due fotocamere digitali reflex di fascia alta (Canon EOS 5D Mark I e Canon EOS 7D).

Quali sono i pro e contro derivanti dall’utilizzo di questi dispositivi? Vediamoli assieme.

Il primo, ovvio, vantaggio delle fotocamere smartphone è quello della comodità. Un dispositivo di questo genere, infatti, permette sia di chiamare che di scattare fotografie e consente di risparmiare spazio e tempo. Anziché dover portare con sé due dispositivi, ne basterà uno solo e quando dovremmo scattare una foto basterà tirare fuori il cellulare dalla tasca e premere il pulsante dello scatto. Ciò permette di realizzare foto in qualsiasi situazione e di tenere memoria (fotografica) di momenti che altrimenti andrebbero dimenticati per sempre.

Dato che il sensore fotografico è integrato in uno smartphone, le foto scattate potranno essere immediatamente condivise con gli amici e i follower dei vari social network cui si è iscritti. E, sfruttando il modulo GPS, potranno essere geotaggate e condivise su siti web come Panoramio e Flickr.

Non va poi sottovalutato l’aspetto ludico dei cameraphone. Grazie alle decine e decine di app che permettono di scattare foto e modificarle in pochi istanti grazie a filtri fotografici “preconfezionati”, potrai personalizzare i tuoi scatti nel modo che più preferisci. Rendendo ogni scatto assolutamente personale.

Ma al fianco di questi indubbi privilegi, ci sono anche alcuni svantaggi da tenere in conto. Primo fra tutti le ridotte dimensioni del sensore fotografico. Per adattarsi agli già esigui spazi di uno smartphone, il sensore ha dovuto farsi piccolo, andando a incidere sulla qualità di alcune tipologie di scatto, specialmente quelli in notturna.

I cameraphone, inoltre, mancano anche di uno zoom ottico e di un flash propriamente detto: i piccoli led presenti nella gran parte degli smartphone (anche di fascia alta) fanno un lavoro discreto, ma nulla più. La funzione di scatto fotografico, inoltre, richiede grandi quantità di energia, andando a incidere pesantemente sulla durata della batteria. Potrebbe così accadere di ritrovarsi senza fotocamera né cellulare: non la migliore delle situazioni possibili.

 

11 aprile 2013

A cura di Cultur-e
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