Che le nuove generazioni siano conosciute comenativi digitali, non vi è dubbio. Computer, tablet e smartphone non hanno segreti per loro: basta metterli di fronte a uno schermo touch e le loro piccole dita vanno sicure a sfogliare pagine on line o immagini del rullino fotografico.
Scienziati e esperti della crescita hanno iniziato a studiare l’impatto che l’utilizzo di iPad e tavolette elettroniche possono avere sullo sviluppo del bambino. Risalta subito la differenza con la "vecchia" babysitter, la televisione: quante ore abbiamo passato seduti davanti lo schermo incantati da cartoni animati o presi dall’ultimo videogioco uscito? Le controindicazioni allora non sono mancate, ma oggi neuropsichiatri e pediatri dicono che con il tablet è tutta un’altra cosa.
Non solo i dispositivi touch non sarebbero dannosi come la tv, ma addirittura potrebbero essere d’aiuto per l’apprendimento.Daniel Anderson, docente di psicologia dell’Università del Massachussetts– che da più di 30 anni conduce studi su bambini e televisione – di recente ha dichiarato in un’intervista alWall Street Journalche “quello televisivo è uno strumento pedagogico imperfetto dal momento che i giovani non capiscono cosa mettere a fuoco, distogliendo lo sguardo dallo schermo anche 150 volte in un’ora”. Un’app o un sito ben progettati, invece, sono più coinvolgenti perché interattivi: l’area dello schermo che il bambino tocca è la stessa in cui avviene l’azione.
E le prime indagini hanno dimostrato che i piccoli tra i 4 e 7 anni hanno fatto progressi importanti utilizzando le app per iPad e tablet. Ad esempio, pare che grazie all’applicazioneMartha Speaks, bambini di 3 anni hanno migliorato il proprio vocabolario del 17%. Certo, è ancora presto per fare bilanci certi e attendibili, ma una cosa è certa: il digital learning è la nuova via dell’apprendimento.
17 luglio 2012