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Streaming video, cos'è e come funziona

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Lo streaming è diventato parte integrante della vita delle persone, alla continua ricerca di forme di intrattenimento sempre nuove. Scopriamo di più al riguardo

Streaming video Netflix telecomando Nattawit Khomsanit / Shutterstock.com

Tra Netflix, Prime Video, DAZN, Disney+ e gli altri servizi di Tv on demand, lo streaming video è diventato parte integrante della nostra vita. 

Il settore in Italia ha raggiunto ormai cifre di tutto rispetto e, da uno studio condotto dal Samsung Techonomic Index in collaborazione con Lightspeed GMI, gli italiani sono tra i più spendaccioni del Vecchio Continente, con una media di 13,89 euro al mese sborsati per accedere e usufruire di vari servizi streaming.

A fronte di numeri così incoraggianti, andiamo a scoprire i segreti dello streaming video e come funziona.

Streaming video, un po’ di teoria

Streaming video

Shutterstock

Nonostante sia diventato un fenomeno culturale, sociale e soprattutto economico sono pochi quelli che conoscono cosa sia esattamente lo streaming e come funziona.

L’idea alla base dell’intuizione affonda le proprie radici nei decenni passati e ricalca, a grandi linee, il funzionamento di dispositivi naturali e tecnologici esistenti da millenni. Quando qualcuno ci parla, per esempio, l'informazione viaggia verso di noi sotto forma di onda acustica, viene poi intercettata dalle "componenti hardware" dell'orecchio e immediatamente decodificata dal cervello, così che possiamo comprendere ciò che il nostro interlocutore ci sta dicendo.

Allo stesso modo, nello streaming video le informazioni sono rappresentate da un flusso di dati binari che viaggia da un server o CDN (acronimo di Content Delivery Network, rete di distribuzione di contenuti) verso un client, ovvero un dispositivo multimediale come uno smartphone, una smart TV o un PC.

 I dati sono "intercettati" da un dispositivo di connessione alla Rete (il modem router, per esempio) e poi decodificati grazie ad appositi software chiamati codec. Un processo che, almeno a parole, è piuttosto semplice ma che in realtà richiede accorgimenti tecnici tutt'altro che banali. 

Streaming video: elementi fondamentali

Video in streaming

Shutterstock

Affinché sia possibile realizzare una riproduzione di contenuti multimediali sono necessari degli elementi, le cui funzionalità sono strettamente legate l'una all'altra. 

Per vedere un film in streaming, dunque, servono: un dispositivo con un’applicazione che sappia comunicare con il fornitore dei contenuti e decifrare le informazioni codificate ricevute e un server web pensato per lo streaming dotato di protocolli ad hoc. 

Si tratta in questo caso di codec che permettono di comprimere e decomprimere le informazioni che costituiscono il video da riprodurre.

Come funziona lo streaming video

Come funziona lo streaming video

Shutterstock

Per capire come funziona lo streaming online è necessario prima di tutto comprendere, anche se a grandi linee, il funzionamento di un normale server web e le differenze con uno per lo streaming. 

Quando si naviga in rete tramite un browser il nostro computer utilizza il protocollo http per inviare una richiesta di accesso ai contenuti conservati all'interno del server. 

A questo punto entrano in gioco i protocolli TCP e IP, che si occupano di dividere le informazioni richieste in pacchetti dati, per poi inviarli all'indirizzo IP, e quindi al dispositivo dell'utente che li ha sollecitati. 

Per evitare di creare "code di spedizione" troppo lunghe e rallentare così la Rete, i protocolli TCP/IP inviano i pacchetti di informazioni in maniera da utilizzare meno risorse web possibili, cosa che può comportare l'invio dei dati secondo un ordine non sequenziale, per poi "ricostruire" l'informazione originale completa una volta che tutti i pacchetti dati sono giunti a destinazione.

I server per lo streaming video utilizzano, invece, protocolli e tattiche differenti per le loro "trasmissioni". Con lo streaming, infatti, non è adottabile la tattica della ricostruzione dei pacchetti "a posteriori" come accade, invece, nelle comunicazioni basate sui protocolli TCP/IP. 

Sono diversi i motivi che rendono non praticabile questa soluzione, primo tra tutti il lag, ovvero il lungo intervallo di tempo che si verrebbe a creare nell'attesa che tutti i pacchetti arrivino a destinazione e siano ricomposti.

La riproduzione streaming solo apparentemente è un discorso semplice e lineare, ma in realtà ha al suo interno protocolli molto complessi per garantire una visione fluida e senza intoppi

Per lo streaming video, i server utilizzano protocolli come il Real-time transfer protocol (RTP), Real-time streaming protocol (RTSP) e Real-time transport control protocol (RTCP) che consentono di trasmettere le informazioni in tempo reale e, soprattutto, in maniera sequenziale. 

Questi protocolli si comportano come fossero un "livello" aggiuntivo rispetto alla struttura di protocolli che consente al web di funzionare. Ciò vuol dire che, mentre il protocollo RTP e il protocollo RTSP sono in funzione per consentire lo streaming, gli altri protocolli (come la suite TCP/IP) continuano a funzionare in background. 

I protocolli in questione, infine, sono ottimizzati per bilanciare il carico di lavoro sui vari server: nel caso in cui un contenuto riceva troppe richieste in contemporanea, il protocollo RTCP entra in funzione per bloccare alcune sessioni di riproduzione video in attesa che altre già iniziate terminino. In questo modo la qualità dei contenuti sarà garantita per tutti gli utenti.

Quali sono i principali dispositivi per lo streaming

Guardare video streaming su smartphone

Shutterstock

Per accedere ai contenuti in streaming le soluzioni sono moltissime e possono variare dalle classiche Smart TV, fino ad arrivare ai computer, tablet, smartphone e console.

Grazie alle comodissime App, infatti, (quasi) qualsiasi strumento connesso in rete è in grado di riprodurre contenuti audio-video, riuscendo a soddisfare la crescente richiesta degli utenti alla costante ricerca di nuovi device per l’intrattenimento.

Tra le soluzioni più immediate troviamo tutta una gamma di dispositivi esterni, come streaming stick e box multimediali, in grado di trasformare anche i televisori più datati in veri e propri Smart TV.

Le loro caratteristiche sono una grande semplicità nell’installazione e nella configurazione e un prezzo decisamente basso e molto più appetibile rispetto a quello di un televisore intelligente. 

Prima di parlare nel dettaglio di queste utilissime soluzioni, occorre fare una premessa: non sono tutte uguali e, ovviamente, hanno caratteristiche specifiche che è bene conoscere prima di passare all’acquisto.

I moderni dispositivi esterni per lo streaming rappresentano un’alternativa semplice, veloce e conveniente all’acquisto di una nuova smart TV 

La prima riguarda la risoluzione con cui trasmettono i contenuti in streaming. Per gli appassionati di cinema e di tecnologia, parole come Ultra HD, 4 e 8K non sono sicuramente nuove. Per coloro che vogliono una qualità audio/video senza paragoni, questo è un dettaglio da non sottovalutare mai nella scelta di uno di questi accessori.

In secondo luogo non si può trascurare lo spazio di archiviazione utile per l’installazione delle applicazioni delle diverse piattaforme di streaming. Ogni piattaforma, infatti, ha bisogno del proprio programma specifico che bisogna scaricare per accedere ai diversi contenuti.

Infine, dato che questi dispositivi vanno necessariamente collegati a un televisore, occorre averne uno in grado di supportarli, dotato ad esempio di ingressi HDMI e compatibile con le caratteristiche del device acquistato. 

Prima di comprare, quindi, è sempre opportuno conoscere a fondo ciò che si andrà a scegliere e, soprattutto, essere sicuri di avere connessione alla rete e schermi adatti a supportarlo.

Andiamo a scoprire quali sono i migliori dispositivi per lo streaming attualmente sul mercato.

Le migliori soluzioni per lo streaming video

Decoder per lo streaming video

Shutterstock

Esistono molti altri dispositivi per lo streaming video che possono rappresentare un’ottima soluzione per entrare nel mondo di questi contenuti multimediali.

Tra questi, uno dei più noti è la Chromecast, l’utilissima chiavetta smart di Google, realizzata su base Android totalmente compatibile con le principali piattaforme di streaming sul mercato.

Dotata di ben 8 GBdi spazio di archiviazione, supporta una risoluzione fino a 4K a 60fps ed è compatibile col Dolby Vision, HDR10 e HDR10.

Amazon Fire TV Stick è, invece, la soluzione proposta da Amazon per lo streaming. Anche in questo caso sono presenti 8 GB di memoria interna e il pieno supporto al 4K, Dolby Vision, HDR e HDR10+.

La chiavetta è ovviamente compatibile con Prime Video, Netflix, Apple TV, Disney +, DAZN, Mediaset Play, Rai Play, YouTube.

Apple TV 4K di Apple è disponibile con due tagli di memoria da 32GB e 64GB e garantisce lo streaming da tutte le principali piattaforme. Uno dei punti di forza di questo dispositivo è la piena integrazione con tutti i dispositivi Apple più utilizzati e la totale compatibilità con Siri.

Now Smart Stick è lo streaming stick di Now TV che, tra le altre cose, consente l’accesso ai contenuti a pagamento di Sky. Oltretutto il dispositivo garantisce anche la visione di tutte le altre piattaforme sul mercato come: Netflix, Amazon Prime Video, YouTube, Disney+, DAZN e molto altro ancora.

Il dispositivo per lo streaming di Xiaomi si chiama Mi Box S, è basato su Android e consente la riproduzione di contenuti dai principali servizi in circolazione. Ha uno spazio di archiviazione da 8GB ed è anche compatibile anche con gli hard disk portatili.

Per saperne di più: Migliori siti e piattaforme di streaming video

A cura di Cultur-e
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