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Che cos'è il roaming

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Il roaming indica la capacità di cellulari e smartphone di connettersi a reti differenti da quella del proprio operatore mobile. Ecco a cosa serve e come funziona

Roaming

Chiunque abbia mai posseduto un cellulare o uno smartphone, avrà sentito nominare questo termine almeno una volta nella sua vita. Se afferma il contrario o ha memoria corta, oppure sta scherzando (o mentendo). Nella seconda metà degli Anni '90, ad esempio, è stato oggetto di diverse campagne pubblicitarie e presentato come una delle grandi innovazioni del mondo della telefonia mobile. Tra 2015 e 2016, invece, è stato oggetto di un acceso dibattito, con l'Unione Europea che ha dato la possibilità a tutti cittadini di utilizzare la loro offerta telefonica (e le soglie di traffico) su tutto il territorio europeo.

Insomma, sin dagli albori della telefonia mobile il roaming è stato parte fondamentale della nostra esperienza d'uso del cellulare (o smartphone che dir si voglia). Nonostante ciò, capire esattamente cosa è il roaming e come funziona il roaming non è affatto semplice: si tratta di una serie di complesse procedure tecnologiche che permettono di utilizzare lo smartphone ovunque ci sia copertura del segnale cellulare, anche se non direttamente da parte del nostro operatore. Insomma, una sorta di "ciambella di salvataggio" soprattutto per chi abita in zone caratterizzate da scarsa copertura.

Che cos'è il roaming

Roaming è un termine tecnico tipico del settore delle telecomunicazioni mobili che deriva dal verbo inglese to roam (vagare, andare in giro). Nell'ambito settoriale in cui viene utilizzato, però, il suo significato assume una sfumatura diversa: non più un generico vagare ma una più precisa e puntuale rintracciabilità nel territorio. Con il termine roaming, infatti, si identificano tutte quelle procedure, tecnologie e norme che permettono agli apparecchi di telefonia mobile di essere rintracciati all'interno di una rete o più reti telefoniche e di essere messi in comunicazione con altri apparecchi appartenenti alla stessa rete o a reti distinte.

Come funziona il roaming

Il processo di roaming è composto da due fasi, definite in inglese Location update e Mobile Terminated Call. Nella prima fase il cellulare, appena acceso, verifica la non disponibilità della rete madre e tenta di connettersi alla rete ospitate: quest'ultima contatta la rete madre per ricevere informazioni sull'utente "esterno" che tenta di accedere alla rete, incluso se abbia o meno l'autorizzazione a connettersi in roaming. Nel caso in cui queste verifiche vadano a buon fine, l'utente potrà temporaneamente connettersi alla rete ospitante, che provvederà a smistare alla rete madre tutte le informazioni riguardanti le attività dell'utente quando si trova in roaming. La seconda fase è quella che definisce il processo attraverso cui avviene la chiamata. Tutto parte da quello che in gergo tecnico viene chiamato MSISDN e che in parole povere sarebbe il numero di telefono: è grazie alle informazioni basilari convogliate attraverso il numero (prefisso telefonico internazionale e prefisso telefonico) che è possibile individuare il Paese verso cui la chiamata deve essere indirizzata e verso quale operatore e, di conseguenza, verso quale rete mobile.

Come funziona il roaming nazionale

Il roaming, in particolare, permette a cellulari e smartphone di mantenere la connessione alla rete GSM anche quando si passa da una zona servita da un operatore mobile a zone non coperte da questo ma raggiunte dal servizio di un altro operatore. All'interno del territorio nazionale, quindi, è difficile che il proprio dispositivo mobile entri in "modalità" roaming: può accadere raramente nelle zone di confine, dove il segnale della propria compagnia telefonica può intersecarsi con il segnale di una compagnia straniera e il cellulare automaticamente sceglie di connettersi al network mobile dell'altro gestore ad esempio perché quest'ultimo ha, localmente, un segnale più potente. In questo caso si parla di roaming involontario, ma, nel caso in cui si effettuasse una chiamata, questa sarebbe "catalogata" come se fosse avvenuta da un Paese estero, con tutte le conseguenze economiche e tariffarie che ne derivano.

Tornando indietro di qualche anno, invece, non era raro che si verificassero anche all'interno del territorio nazionale casi di roaming, ossia di transito verso le reti gestite da altri operatori. Per favorire la concorrenza ed evitare la creazione di posizioni monopolistiche all'interno del mercato italiano, vigeva l'obbligo per gli operatori consolidati di garantire il roaming gratuito agli utenti di un altro operatore di telefonia mobile che si stava affacciando sul mercato (emblematici di casi di Tim con Wind e Tre), con limiti e restrizioni legati soprattutto alle offerte tariffarie che potevano essere utilizzate solo sotto copertura delle rete del proprio operatore.

E sempre di roaming (anche se "particolare") si parla quando si ha a che fare con i cosiddetti operatori virtuali. Per definizione, infatti, gli operatori virtuali (o MVNO, acronimo di Mobile Virtual Network Operator) non possiedono una propria rete di ripetitori di segnale cellulare. Devono, dunque, appoggiarsi alla rete di un altro operatore, con il quale stringono un accordo per l'utilizzo di una parte della banda a sua disposizione.

Come funziona il roaming internazionale

Il roaming internazionale è, invece, il roaming "propriamente detto". Quando visitiamo una nazione straniera, infatti, possiamo continuare a utilizzare il nostro numero di cellulare appoggiandoci a uno degli operatori telefonici della nazione in cui ci troviamo. In questo caso, si dice che l'utente si trova al di fuori del campo del proprio operatore madre e potrà continuare a utilizzare tutti i servizi connessi alla sua scheda SIM (effettuare e ricevere chiamate, inviare e ricevere SMS; navigare in Internet, ecc.) per mezzo di una rete (o operatore) ospitante.

Dal 15 giugno 2017, però, la situazione all'interno dei confini dell'Unione Europea è profondamente cambiata. Nell'ottica di una sempre più stretta integrazione dei servizi offerti ai cittadini, il Parlamento Europeo ha stabilito, con apposito Regolamento, che i costi del roaming all'interno del territorio continentale siano di fatto azzerati. Ciò vuol dire che chiunque abbia una scheda SIM con un qualunque operatore europeo potrà continuare a utilizzare minuti, SMS e dati del suo piano tariffario senza dover pagare costi aggiuntivi, come accadeva invece in precedenza.

Roaming dei dati

Come detto, però, il roaming non interessa solamente chiamate e SMS, ma anche il traffico dati (ovvero la connessione Internet). Si tratta di una procedura che scatta anche sul territorio nazionale, dove alcuni operatori di telefonia mobile per garantire la navigazione attraverso le cosiddette chiavette USB o per dare continuità al traffico dati di smartphone e tablet sono costretti ad "appoggiarsi" alle reti di altri gestori. Si tratta, naturalmente, di un servizio che non è gratuito per i consumatori, nemmeno per i titolari di abbonamenti o tariffe flat. Nelle zone non coperte dai servizi di traffico dati del loro operatore gli utenti sono costretti a scegliere se  rinunciare totalmente al servizio stesso o pagare, appunto, per il roaming dati. La situazione si ripete speculare anche all'estero.

20 dicembre 2017

A cura di Cultur-e
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