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Internet delle cose, il futuro è alle porte

Tra non molti anni vivremo in un ambiente iperconnesso, dove basterà guardare il display del dispositivo per inviare comandi

Internet of things

Il sistema di videosorveglianza IP che vi avvisa non appena i bambini rientrano a casa da scuola. Il frigo che invia la lista della spesa al supermercato, dove un piccolo robot si occupa di sistemare tutto ciò di cui si ha bisogno all'interno dei sacchetti e affida il tutto a un'automobile a guida autonoma o a un drone per la consegna. Nel frattempo, lo smartwatch monitora i propri movimenti e i parametri vitali così da calcolare il numero di calorie bruciate durante la giornata e decidere il menu della cena. Nel caso le pietanze proposte vadano bene, l'app programma l'accensione del forno, così da non far perdere tempo una volta arrivati a casa.

 

Frigo smart

 

Se quelle appena descritte vi sembrano scene degne dei migliori film di fantascienza, potreste presto ricredervi. Grazie allo sviluppo delle nanotecnologie e di sensori sempre più precisi, tutte le attività appena elencate potrebbero ben presto entrare a far parte della quotidianità. Con l'Internet of things, la rete dei dispositivi smart e connessi, sarà possibile avere sempre con sé degli assistenti digitali pronti a correre in nostro soccorso. In un futuro non troppo lontano, insomma, le nostre attività quotidiane e la realtà che ci circonda potrebbero essere mediate da wearable device, elettrodomestici intelligenti e sistemi di intelligenza artificiale onniscienti e onnipresenti.

L'Internet delle non-cose

Alla base di un sistema di questo genere troveremo, infatti, un'infrastruttura digitale capace di rispondere agli stimoli provenienti dai dispositivi a essa connessi e alle persone che si troveranno al suo interno. Una rete del genere, inoltre, rivoluzionerà anche le modalità con cui siamo soliti interagire con i nostri dispositivi: non ci saranno più tastiere fisiche o schermi touchscreen con i quali interfacciarsi, ma ogni singolo device intelligente potrà essere controllato con gesture, comandi vocali o, addirittura, semplici occhiate.

 

Vivere in un ambiente interconnesso

 

Una volta che un'infrastruttura del genere sarà pienamente operativa, le possibilità di innovazione saranno illimitate, o quasi. Tutti i dispositivi smart e connessi – dai sensori alle automobili, passando per droni, indossabili e prodotti di ogni genere – saranno in grado di "reagire" automaticamente, scansionando e analizzando l'ambiente circostante e ricavando così informazioni sempre nuove. Ogni singolo oggetto smart entrerà a far parte di una "nube" intelligente e interconnessa, dotata (quasi) di vita propria.

Un cammino tracciato

E se agli occhi dei più lo scenario appena descritto potrebbe apparire solo futuribile, bisogna ammettere che lo sviluppo tecnologico è molto più avanti di quanto si immagini. Basta guardarsi alle spalle e analizzare quanto accaduto nell'ultimo biennio (triennio al massimo) per scoprire che le fondamenta per l'infrastruttura digitale sono state già gettate.

 

Wearable device

 

  • Sensori e attuatori. Tra dispositivi indossabili, sensori di movimento e altre tipologie di sensori, mai come oggi siamo in grado di raccogliere, catalogare e analizzare dati di ogni genere (dai passi effettuati agli spostamenti in autobus o in bici, tanto per fare alcuni esempi). Grazie a queste raccolte dati (definiti in gergo tecnico big data) intelligenze artificiali sempre più avanzate saranno in grado (in qualche misura) di prevedere il comportamento umano e anticiparne le mosse (basti pensare all'ambito finanziario, dove l'analisi dei big data permette di scoprire le tendenze a medio e lungo termine)
  • Nanotecnologie e nanomateriali. La miniaturizzazione tecnologica e dei materiali ha permesso (e permetterà ulteriormente) di sviluppare dispositivi hi tech sempre più piccoli e complessi.

 

Intelligenza artificiale

 

  • Intelligenza artificiale e machine learning. Come accennato, grazie a basi dati sempre più corpose e ricche, i computer e gli automi sono in grado di apprendere informazioni dall'ambiente che li circonda e prendere decisioni autonome
  • La vista come interfaccia utente. Lo sviluppo di sistemi a realtà aumentata e realtà virtuale ha fatto sì che la vista diventasse un nuovo "mezzo di interazione" per dispositivi controllabili con un semplice sguardo
  • Tecnologia blockchain. Grazie alla blockchain, qualunque tipologia di transazione economica e finanziaria è sicura, tracciabile e verificabile in ogni suo passaggio

I primi passi

Senza accorgersene, ci si sta muovendo sempre più in fretta verso il territorio dell'intelligenza ambientale. Sensori sempre più complessi e performanti, architetture diffuse e software di machine learning potranno analizzare e organizzare una quantità di dati e informazioni sempre maggiori. All'interno di una casa domotica (l'abitazione intelligente che può essere controllata dall'utilizzatore tramite opportune interfacce utente), ad esempio, si potranno sfruttare questi dati per automatizzare l'accensione delle luci, degli allarmi, del riscaldamento o del sistema di aria condizionata.

 

Casa domotica

 

Le automobili a guida autonoma e i droni, invece, potranno sfruttarla (come già fanno) per trovare la strada meno intasata e consegnare pacchi in tempi record. Le amministrazioni pubbliche potranno utilizzare big data e open data per costruire città smart nelle quali i sistemi di illuminazione pubblica e trasporto locale siano più efficienti ed economici.

Dove andiamo?

Secondo alcuni esperti di settore (come Janus Bryzek, vicepresidente di Fairchild semiconductors), entro il 2021 nel mondo ci saranno 1 trilione (1 milione di miliardi) di sensori "inglobati" nell'ambiente che ci circonda. Con una capacità di raccolta e analisi dati immensa, gli automi saranno in grado di prendere decisioni in tempi sempre più rapidi e in maniera sempre più autonoma.

 

Tra poco gli smartphone si 'smaterializzeranno'

 

L'intelligenza ambientale potrà essere utilizzata per amministrare in maniera più efficiente le città, mentre le nanotecnologie permetteranno di realizzare abiti intelligenti in grado di comunicare direttamente con lo smartphone e, all'occorrenza, ricaricarlo sfruttando l'energia cinetica dei nostri movimenti. Gli stessi dispositivi saranno destinati a "smaterializzarsi" per poi integrarsi nella nostra "nicchia ecologica": si pensa infatti che gli smartphone del futuro non avranno uno schermo, ma potranno sfruttare qualunque superficie liscia per visualizzare messaggi, pagine web e profili social.

A cura di Cultur-e
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