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Da Sapientino a Sega Mega Drive, i migliori giochi vintage

Hanno segnato l'infanzia di una generazione. Ecco quelli più famosi

Giochi vintage

Grillo parlante, Sega Mega Drive per non parlare di Baby mia e Teddy Ruspin. Sono i giocattoli elettronici che hanno accompagnato la generazione di bambini anni '80, cresciuta a cartoni giapponesi e Girella. Come dimenticare poi Sapientino, con i suoi cavetti e le schede di cartoncino, o Simon, il gioco di memoria made in Usa? 

Sapientino

La storia di Sapientino risale a fine anni ’60, quando il gioco della Clementoni ha fatto il suo ingresso nelle case degli italiani. Il suo boom lo si registra però a metà anni ’70, grazie all’esplosione in Italia dei cosiddetti giochi intelligenti.

 

Sapientino

 

Sapientino che negli anni ha saputo rinnovarsi, e ancora oggi è presente sul mercato con diverse varianti, dalla versione Junior a quella Spider-man o Winx, è un gioco elettronico costituito da una serie di schede che presentano dei fori in prossimità di domande e risposte. Gli argomenti tra cui competere sono i più variegati e dal 1994 si è aggiunto l’inglese. Le schede vanno posizionate su un tavolo e con gli spinotti in dotazione è possibile selezionare la domanda e segnalare la risposta corrispondente. Sapientino è diventato così popolare che nel corso degli anni è entrato come termine in alcuni dizionari di italiano come lo Zanichelli.

Grillo Parlante

Sempre della Clementoni, Grillo Parlante è un altro gioco elettronico lanciato nel 1979 in collaborazione con Texas Instruments e oggi purtroppo non più in commercio. L’apparecchio era formato da una tastiera, un display a 8 caratteri e una maniglia per portarlo sempre con sé.

 

Grillo parlante

 

Grillo parlante era il gioco ideale per imparare a leggere e scrivere: con le modalità ripeti, scrivi e indovina si poteva imparare ad una difficoltà sempre crescente nuove parole, dalle più semplici a quelle complesse. Da segnalare è una riedizione multimediale del gioco, che riporta fedelmente parole, giochi e voce dello speaker. Grillo parlante è disponibile per I-Phone e I-Pad.

Simon

Simon è un gioco di origine statunitense, prodotto e poi lanciato in tutto il mondo dalla Milton Bradley nel 1978. Si presenta come un disco composto da quattro grandi pulsanti: blu, rosso, verde e giallo. I pulsanti si illuminano secondo una sequenza stabilita dal gioco; l’illuminazione di ciascun pulsante è associata all’emissione di una determinata nota musicale. Una volta terminata la sequenza il giocatore deve ripeterla correttamente; ogni volta che si indovina la sequenza viene aggiunta da Simon un ulteriore nota in modo che il compito risulti sempre più complesso.

 

Simon

 

Purtroppo anche questo gioco non è più in produzione nella sua variante originale. Hasbro, a cui sono passati i diritti per la distribuzione commercializza però due versioni, una da viaggio e una chiamata Simon Tracker con diverse modalità di gioco tra cui scegliere.

Bebi Mia

 

Bebi mia

 

Non possiamo proseguire in questo revival senza citare Bebi Mia, bambola anni ‘80 di una nota casa italiana. E’ la prima bambola – robot, la prima bambola che chiede alla bambina di interagire con lei. Infatti Bebi Mia parlava, mangiava e faceva il ruttino, insomma richiedeva tempo e attenzioni alla fortunata bambina che spesso se la trovava come regalo sotto l’albero. Bebi Mia è l’inizio di una lunga serie di bambole e bambolotti, su tutti Cicciobello, che emulano in tutto e per tutto il comportamento dei veri bebè.

Sega Mega Drive

Come non concludere questo omaggio ai giocattoli vintage se non parlando delle console Sega. La corporation giapponese di videogiochi produsse un certo numero di giochi da bar nel primo periodo della sua storia, ma è con la fine della decade che divenne una delle aziende leader a livello mondiale.

 

Sega Mega Drive

 

Il Sega Mega Drive, ad esempio, non conobbe rivali nel settore delle console domestiche fino all’arrivo del grande competitor Super Nintendo. Con giochi come Sonic la Sega riuscì comunque ad assicurarsi la fidelizzazione di buona parte del pubblico dei videogiochi fino all’inizio del nuovo millennio. Se nel comparto console esisteva la Nintendo, nei giochi da sala la Sega non ebbe rivali per lungo tempo, grazie ad intuizioni geniali come Virtua Fighter (uno dei primissimi giochi di lotta 3D) e Sega Rally.

Come succede però spesso in campo tecnologico l’azienda si dimostrò incapace di innovare nella direzione corretta e, sul finire degli anni novanta, vide scavalcati i suoi prodotti da quella che sarebbe diventata la console più diffusa negli anni 2000: la Playstation Sony.

A cura di Cultur-e
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